«Quel perito medico

Giovedì 26 Febbraio 2015
PORDENONE - Una storia ancora da chiarire e approfondire, ma che se avrà un fondamento rischia di diventare un brutto esempio di malasanità. Non per una prestazione sanitaria sbagliata, ma per l'atteggiamento di un medico che si sarebbe permesso di ridere e sbeffeggiare una anziana donna malata di Alzheimer. La vicenda è in mano al direttore sanitario dell'ospedale di Udine, Giampaolo Canciani. Coinvolta una anziana donna residente a Pordenone che insieme ai familiari si era recata proprio all'ospedale di Udine per una perizia.
La visita si era resa necessaria in seguito a un incidente stradale in cui era rimasta coinvolta proprio l'anziana. La visita si è tenuta pochi giorni fa e il medico che doveva effettuare la valutazione era stato indicato Ctu dal tribunale di Udine. «Appena entrati in ambulatorio - racconta C.V., moglie del nipote della donna che l'aveva accompagnata - ho subito fatto presente che era affetta da Alzheimer in fase evoluta e che molto probabilmente non sarebbe stata in grado di interloquire. La risposta del medico è stata secca: la visita si doveva fare comunque. La prima domanda era legata al fatto se ricordasse o meno l'incidente e alla risposta negativa il medico ne ha fatta subito un'altra: ricorda - ha detto - se al momento dell'impatto aveva la cintura? «L'avevo dimenticata a casa» - ha risposto la nonna. A quel punto il medico si è messo a ridere e in modo ironico ha ribattutto: non credevo che la patologia fosse così grave». Gran parte della visita è stata costellata da frasi sconnesse dell'anziana malata e - raccontano i familiari - da risolini del medico sino a quando non potendo più subire le umiliazioni alla parente, gli accompagnatori hanno chiesto maggiore rispetto. «Il medico - raccontano ancora - ha continuato la sua valutazione, ma il più delle volte la nonna non capiva le domande. La cosa però che ci ha sconcertato forse più delle risate è stata una frase rivolta dal medico: "ma le dico di fare una cosa e lei ne fa un altra"? Incredibile che un medico non capisca i problemi dell'Alzheimer. Spero che cose del genere non si ripetano più perché nessuno deve subire umiliazioni del genere, né è accettabile la giustificazione telefonica della segretaria del medico. «Forse - ha detto - il medico era solo un po' stanco». Vogliamo aggiungere - per capire se la procedura è corretta - che alla fine della visita il medico ci ha presentato una fotocopia con i suoi estremi bancari per il pagamento. Alla richiesta del perché ci stava consegnando il codice Iban personale, la risposta è stata che ogni ospedale fa a modo proprio e questa era la prassi a Udine. Posso aggiungere che di fatto quando un medico opera come Ctu per un altro ente, può essere considerato fuori dalla giurisdizione aziendale, ma in ogni caso una verifica vogliamo farla».
Loris Del Frate