«Menchini è innocente e lo dimostreremo presto»

Venerdì 31 Ottobre 2014
«Si ridimensiona la portata delle accuse a carico degli indagati friulani» coinvolti nella maxi inchiesta della Procura di Roma su un flusso colossale di finanziamenti statali assegnati per la gestione delle emergenze ambientali dei siti di interesse nazionale.
Ne sono convinti i loro legali, pronti a chiarire davanti al pm Alberto Galanti le rispettive posizioni. L'originaria accusa di peculato intorno a cui ruotava l'ipotesi teorizzata dal pm Viviana Del Tedesco agli albori dell'indagine friulana, che poi ha dato impulso a quella capitolina, è sparita. La truffa non è più ipotizzata nella forma aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (640 bis del Codice penale) ma contestata nella forma semplice (640 comma 2 cp).
«C'è stato un cambiamento complessivo del quadro probatorio. Se prima con l'accusa di peculato tutto era concentrato sull'attività commissariale, ora il nocciolo di responsabilità la magistratura lo individua nella direzione generale dell'Ambiente. L'ideatore di questa contestata struttura viene individuato nell'ambito ministeriale. Nasce da sé una marginalizzazione del ruolo del mio assistito», chiarisce l'avvocato Rino Battocletti, legale di Gianni Menchini, il terzo commissario dell'emergenza in laguna, chiamato in causa per il periodo febbraio 2009-aprile 2012. «Le accuse contestate sono oggettivamente meno gravi e c'è una marginalizzazione di fatto del ruolo del terzo commissario - precisa il concetto l'avvocato -. È evidente che se fosse vero, e su questo mi riservo di verificare, che c'è stata questa ideazione di una struttura finalizzata a costruire una serie di erogazioni pubbliche a favore di soggetti cointeressati, non se ne può far certo risalire l'ideazione all'ultimo commissario. È l'ultimo che interviene, è una posizione del tutto marginale». Quanto al merito delle contestazioni, il legale attende di studiare con attenzione le indicazioni di prova che accompagnano l'informazione di garanzia. «La loro lettura è decisiva ai fini della posizione che assumerà il dottor Menchini anche se la sua disponibilità a rendere chiarimenti c'è sempre stata. Non vedo quindi come possa cambiare», prosegue Battocletti, confermando di aver fissato la data dell'interrogatorio davanti al pm di Roma Alberto Galanti. «Il mio assistito è contento che finalmente ci possa essere un chiarimento rispetto a questo suo coinvolgimento rimasto nel limbo per troppo tempo - conclude -. Non ci sono proroghe di indagini nei suoi confronti da moltissimo tempo. Anche dopo il decreto di archiviazione del gip Vernì (che aveva archiviato le posizioni di 10 dei 22 indagati originari nel fascicolo udinese, ndr), la sua posizione era rimasta quiescente, pur noi avendo avanzato plurime istanze di archiviazione. L'esigenza di un chiarimento viene salutata come un elemento positivo per il dottor Menchini che ritiene di essere innocente rispetto all'ipotesi formulata nei suoi confronti».
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