Vita distrutta: chiede 6 milioni

Lunedì 25 Maggio 2015
Tre anni fa un terribile incidente sull'A27 l'ha reso paraplegico e costretto a passare il resto della vita su una sedia a rotelle. In un attimo Manuel Michieletto, 24enne di Casale, ha perso praticamente tutto: la capacità di muoversi autonomamente, la fidanzata, il lavoro di autista di camion e la possibilità di continuare a giocare in serie B con il Casale Rugby. Cose che non valgono tutto l'oro del mondo. Eppure lui, assieme alla famiglia e al datore di lavoro, ha dovuto fare il dolorosissimo conto. Ne è uscita una cifra pari a 6,3 milioni. A tanto ammonta il maxi-risarcimento che la parte in causa, seguita dall'avvocato Giorgio Caldera del Foro di Venezia, ha chiesto al conducente dell'auto coinvolta nell'incidente, al proprietario della stessa vettura e alla compagnia assicuratrice nella causa civile intentata nel Tribunale di Treviso. Non solo per i gravissimi danni fisici. Ma, come sottolinea il legale, anche per lo sconvolgimento dell'integrità morale, di quella familiare e della possibilità di realizzarsi sia professionalmente che socialmente. A fronte di questo le Generali, assicurazione della controparte, hanno ritenuto di non offrire più di 330mila euro. Una cifra inaccettabile per il giovane che ha visto andare in pezzi tutti i propri sogni.
La vita di Manuel, oggi 27enne, è cambiata per sempre alle 16.25 del 19 giugno 2012. Stava guidando l'autocarro della ditta di famiglia per cui lavorava come autista, la Mi.Ro. Servizi, sulla prima corsia dell'A27 da Mestre verso Treviso. All'altezza dello svincolo di Mogliano l'irreparabile. L'auto che aveva davanti, una Ford Escort condotta da R.M., mestrino del 1942, ha prima imboccato la corsia di decelerazione e poi, realizzato all'ultimo istante che l'uscita era chiusa, è rientrata nella prima corsia. Proprio mentre sopraggiungeva il camion. Manuel ha fatto il possibile per evitare l'impatto: ha sterzato verso il centro della strada andando a sbattere contro il guard rail e ribaltandosi su un fianco. Qui è rimasto immobile dentro la cabina, incapace di muovere le gambe. La dinamica dell'incidente è contestata dalla controparte, ma è stata accertata dalla polizia stradale anche sulla base di un testimone. Il giovane è stato trasferito all'ospedale di Mestre con l'elisoccorso e ricoverato in Rianimazione. Tremenda la diagnosi: paraplegia per frattura-lussazione di due vertebre. Ha subito due interventi. Nel luglio del 2012 è stato spostato nell'unità spinale dell'ospedale di Vicenza. La mielolesione, però, è rimasta invariata. Il medico legale di parte ha stabilito un'invalidità permanente dell'85%. Ritenendo insufficienti i criteri risarcitori del danno non patrimoniale utilizzati in casi analoghi dagli uffici giudiziari del triveneto, Manuel, assistito dall'avvocato Caldera, ha avanzato la richiesta risarcitoria milionaria che tiene conto di tutte le sue difficoltà e della loro incidenza sui genitori Francesco e Ornella e sul fratello minore Riccardo. Così come sull'azienda, dove adesso lavora part-time come impiegato. La parola ora passa al tribunale, chiamato a stabilire quanto valga la vita sconvolta di un ragazzo così giovane.

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