Niente hub per richiedenti asilo alla caserma Gotti grazie al suo forte legame con la città. Indiscrezioni e ipotesi sulla struttura che dovrà ospitare le ultime centinaia di migranti assegnati alla provincia di Treviso continuano a rincorrersi ma l'ex caserma, inizialmente presa in considerazione, non sarebbe più in cima alla lista della prefettura per la sua posizione centrale (lungo la statale 51 e circondata da case e negozi) e per ciò che ha rappresentato per Vittorio fino a due anni fa: una sede militare di prestigio i cui soldati e ufficiali in alcuni casi hanno formato famiglie rimaste in città.
In municipio e fuori si mormora da tempo che anche un altro sito militare dismesso sarebbe candidato a ospitare profughi in caso di necessità: l'aerocampo di San Giacomo. E non è escluso che anche l'ex caserma Tandura rientri in gioco.
Di tutti e tre i siti, oltre che dei palazzi Piccin, Doro Altan e Marinotti, per ironia della sorte si parlerà diffusamente oggi in IV commissione consiliare e lunedì in consiglio comunale. Il motivo? L'atto di indirizzo per la valorizzazione delle strutture un tempo occupate dal 1° Fod. Dopo un paio di rinvii la Giunta ha deciso di portare l'argomento all'esame delle forze politiche. Per la "Gotti" la proposta emersa dopo il lavoro del gruppo costituito un anno fa da Comune, Ministero della Difesa e Demanio immagina una trasformazione in area prevalentemente residenziale. La riorganizzazione degli spazi potrebbe consentire la creazione di un parco urbano con una nuova passerella ciclopedonale sull'adiacente fiume Meschio e attrezzature sportive. Una prospettiva di largo respiro che naturalmente fa a pugni con quella di possibile centro d'accoglienza per profughi. «Ciò che sceglieremo noi è indipendente dall'eventuale destinazione momentanea dei siti ex militari - precisa il presidente Dem della commissione Alessandro De Bastiania - . In altre parole: qualsiasi sarà la nuova destinazione della Gotti non toglierà la possibilità che la caserma venga utilizzata come hub per rifugiati visti i tempi non ipotizzabili che serviranno per concretizzare i progetti all'esame del consiglio comunale».(((anzanellol)))
In municipio e fuori si mormora da tempo che anche un altro sito militare dismesso sarebbe candidato a ospitare profughi in caso di necessità: l'aerocampo di San Giacomo. E non è escluso che anche l'ex caserma Tandura rientri in gioco.
Di tutti e tre i siti, oltre che dei palazzi Piccin, Doro Altan e Marinotti, per ironia della sorte si parlerà diffusamente oggi in IV commissione consiliare e lunedì in consiglio comunale. Il motivo? L'atto di indirizzo per la valorizzazione delle strutture un tempo occupate dal 1° Fod. Dopo un paio di rinvii la Giunta ha deciso di portare l'argomento all'esame delle forze politiche. Per la "Gotti" la proposta emersa dopo il lavoro del gruppo costituito un anno fa da Comune, Ministero della Difesa e Demanio immagina una trasformazione in area prevalentemente residenziale. La riorganizzazione degli spazi potrebbe consentire la creazione di un parco urbano con una nuova passerella ciclopedonale sull'adiacente fiume Meschio e attrezzature sportive. Una prospettiva di largo respiro che naturalmente fa a pugni con quella di possibile centro d'accoglienza per profughi. «Ciò che sceglieremo noi è indipendente dall'eventuale destinazione momentanea dei siti ex militari - precisa il presidente Dem della commissione Alessandro De Bastiania - . In altre parole: qualsiasi sarà la nuova destinazione della Gotti non toglierà la possibilità che la caserma venga utilizzata come hub per rifugiati visti i tempi non ipotizzabili che serviranno per concretizzare i progetti all'esame del consiglio comunale».
