Treviso indigna Zaia «È un massacro»

Sabato 4 Luglio 2015
«A Treviso stiamo assistendo al massacro della dignità delle persone». Il governatore Luca Zaia inquadra l'emergenza profughi senza usare mezzi termini. «Il caos è diventato normalità in quella che il governo tenta di far passare per emergenza e che è divenuta invece flusso costante e inarrestabile di immigrati economici travestiti da profughi - continua il presidente - il livello di guardia è stato superato. Si prenda prima di tutto atto che i prefetti non sono in grado di gestire la situazione e si affronti una buona volta il problema dalla fonte. Urgono soluzioni radicali che rispettino la dignità delle persone e il diritto dei territori a non essere invasi a colpi di diktat». Zaia mette l'accento anche sui rischi sanitari. E lo stesso fa Mario Conte, consigliere comunale della lista Gentilini. «Chiedo - dice a chiare lettere - che venga interdetto l'ingresso nel territorio comunale a coloro che siano privi del certificato medico che attesti l'assenza di patologie infettive e trasmissibili». «La stazione è per definizione un punto di passaggio. Manildo ha il dovere prima morale e poi giuridico di prevenire con ogni mezzo la diffusione di malattie - avverte - questi profughi provengono da zone colpite da poliomelite, tubercolosi, tetano, difterite e scabbia. Tutti virus o malattie debellati dal nostro territorio, ma oggi rientrati». «Tra gli ultimi arrivi vi è il dubbio della presenza di virus, tanto da prevedere il ricovero di alcuni profughi al Cà Foncello - conclude Conte - dovesse verificarsi anche un solo caso di queste malattie o virus, il responsabile sarà solamente uno: il sindaco che, pur avendone la facoltà e il dovere, ha scelto di non tutelare il proprio territorio e i propri cittadini».

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