Trappola erotica: alla fine si uccide

Lunedì 14 Dicembre 2015
Ammaliata dal web, si fida di un "amico virtuale" e gli spedisce delle foto in abiti succinti. Immagini che poi finiscono sui social: scoppia la bufera in famiglia e la donna, una mamma 40enne, si toglie la vita per la vergogna. Un tragico episodio sul quale ora stanno indagando la Procura di Treviso e i carabinieri di Castelfranco che, da quanto è filtrato, avrebbe iscritto sul registro degli indagati un 35enne di Napoli nei confronti del quale non sono state ancora formulate accuse precise. Il ventaglio di ipotesi di reato però è ampio e va dalla truffa alla tentata estorsione. Senza escludere contestazioni più pesanti come l'istigazione al suicidio.
L'agghiacciante vicenda, sulla quale gli inquirenti indagano da quasi un anno, è stata innescata dall'acquisto online di un cellulare. La donna, madre di due bimbi in tenera età, ha visto l'offerta sul web e ha contattato il venditore concordando il prezzo: poco più di mille euro. Quando però l'uomo le spedisce una "propria" foto, cominciano i guai, anche perchè il dialogo virtuale diventa più fitto. La donna infatti si trova davanti l'immagine di un uomo bellissimo che, in realtà, non è il venditore, ma un noto modello spagnolo. In attesa della spedizione del cellulare, già pagato, i due continuano a chattare. E la 40enne decide di inviare delle foto sue che la ritraggono in reggiseno e slip. Ma tra una chat e l'altra passa il tempo e del cellulare non c'è più traccia. La donna intuisce d'essere probabilmente caduta in un tranello e probabilmente chiede spiegazioni innescando, è un'ipotesi su cui sono concentrate le indagini, la ritorsione.
È in questo momento infatti che, improvvisamente, le foto della 40enne iniziano a circolare sui social. La donna si fa prendere dall'angoscia e dalla disperazione. E le spezza definitivamente il cuore quando il marito viene si imbatte su quelle foto "senza veli". La sua sfuriata la getta nello sconforto. «Non ce la faccio più, la faccio finita» avrebbe poi confidato a chi le stava vicino. Un proposito che ripete più volte finché, annientata nello spirito, decide di metterlo in atto.
Dopo l'ennesimo confronto su quelle immagini che le stavano distruggendo una vita familiare serena e felice, la mamma 40enne va in bagno dove qualche ora dopo il marito la trova impiccata e ormai priva di vita.
Quando sul posto arrivano i medici del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri, la tragedia si è irrimediabilmente consumata. La donna non ha lasciato biglietti. Inizialmente sembra il classico suicidio per depressione, ma i carabinieri vengono a sapere ben presto il retroscena. E capiscono che la mamma si è tolta la vita per la vergogna dopo la diffusione delle immagini sul web. Su ordine della Procura fanno scattare le indagini. E con le indagini viene a galla la storia del cellulare pagato e mai arrivato e gli scambi di messaggi con il venditore che individuano a Napoli. Ottengono un decreto di perquisizione e vanno a fargli visita. È così che si trovano di fronte a un uomo di oltre cento chili che, aiutato dalla compagna, aveva chattato con la mamma suicida. «Un uomo fisicamente impresentabile -ha detto un investigatore- che nulla aveva a che vedere con la foto inviata alla 40enne».
L'indagine va avanti. Ma la Procura, prima di chiudere le indagini e formalizzare le accuse, ha deciso un ulteriore approfondimento. L'obiettivo è trovare un messaggio per capire se il napoletano, in qualche maniera, abbia chiesto soldi alla donna per non diffondere le foto che la ritraevano in pose sconvenienti, un quadro, alla luce della tragedia, decisamente realistico. Ora l'inchiesta è in dirittura d'arrivo. Poi sarà presentato il conto al venditore napoletano. E sarà resa giustizia alla mamma suicida.

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