Tentoni e il vice Realini emigrano in Terra Santa

Mercoledì 29 Aprile 2015
I loro curricula rappresentano una garanzia. Davide Tentoni, ex centrocampista di A e B ed ex allenatore di D e, per ultimo, sulla panchina del Treviso, e Stefano Realini, figlio d'arte, ex tecnico di molte squadre della Marca e soprattutto mister che ha portato il Treviso a vincere la storica Coppa Italia dilettanti in Sardegna contro l'Imola, già vice di Tentoni nel Treviso, si sono più volte dichiarati stanchi di questo calcio fatto di improvvisazioni, mancanza di programmi e facili esoneri (quando il Treviso ha sollevato Tentoni dall'incarico, la squadra era quarta e poi l'ha ritrovata in piena corsa per evitare i play out), hanno deciso di provare un'esperienza all'estero ed esattamente in Palestina.
Sabato, infatti, un aereo li porterà in Terra Santa per visionare la squadra dell'Hebron che milita nella massima serie del campionato palestinese e incontrarne i dirigenti per accettare o meno la conduzione tecnica.
«Un nostro amico, Stefano Cusin, già vice di Zenga - allenava l'Hebron, una delle più importanti squadre della Palestina - spiegano i due - e dopo gli ottimi risultati conseguiti, la Federazione locale gli ha offerto la guida della nazionale e lui ha accettato. A quel punto ci ha contattato per subentrargli sulla panchina dell'Hebron ma prima di accettare lavoreremo con questa squadra per una decina di giorni».
Qual è il livello della A della Palestina?
«La qualità tecnica sta crescendo perché i ragazzi giocano sulle strade e hanno sempre il pallone tra i piedi, come noi negli anni '80. C'è molto da fare invece sotto il profilo tattico perché in campo sono indisciplinati e non sanno fare i movimenti senza palla e neppure cosa fare quando gli avversari imbastiscono un'azione offensiva».
È un paese martoriato dalla guerra. Il vostro stato d'animo?
«In questo momento si deve avere paura anche se vai a Parigi o a visitare un museo. In Palestina basta non andare troppo vicino alla linea di Gaza».
Per il Treviso, la stagione è stata un vero fallimento.
«Il Treviso -dice Tentoni- ha disputato un campionato deludente e i tifosi meritavano ben altro ma parlare di colpe adesso non ha più senso».
Pepato invece il pensiero di Realini. «La società non è riuscita a mettere alla squadra un vestito da festa ma non tutti si possono improvvisare sarti anche se tra le mani hanno la stoffa da gran gala. Questione di competenze e di limiti. Aggiungo solo che con Tentoni la squadra era ai playoff, senza di lui e con una rosa di maggior qualità la squadra ha rischiato i playout. Vi siete chiesti i motivi?».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci