Piste illuminate psicosi atterraggi

Mercoledì 24 Dicembre 2014
TREVISO - La nebbia torna a bloccare il Canova. Ieri ha fatto saltare 6 voli (tre arrivi e tre partenze): tutti dirottati a Venezia causa scarsa visibilità. Così ai viaggiatori in attesa del proprio aereo a Treviso non è rimasto che salire sulle corriere destinate allo scalo lagunare. Mentre chi è atterrato a Tessera ha dovuto affrontare il percorso inverso. I voli fatti proseguire verso Venezia erano tutti operati da Ryanair: 9.20 da Londra, 9.35 da Eindhoven e 10.20 da Malta. Gli aerei, di conseguenza, sono poi ripartiti dal Marco Polo. Il problema della nebbia è una croce per il "Canova". Nel 2011 Save/AerTre ha investito circa 16 milioni per l'installazione del sistema Ils che ha portato lo scalo in seconda categoria. Questo è effettivamente anti-nebbia. Ma non consente comunque di operare atterraggi e decolli con visibilità inferiore ai 300 metri per gli arrivi e ai 150 metri per le partenze. «Fino alle 9 non ci sono stati problemi - fanno sapere dall'aeroporto - poi, però, è salita la nebbia. E sappiamo che oltre un certo limite di visibilità non resta che Venezia». La situazione è tornata alla normalità verso le 11.30. Nella notte tra lunedì e martedì, inoltre, un altro Ryanair proveniente da Londra ha accumulato un ritardo di tre ore: dalle 22.30 all'una e mezza. Di notte, però, il Canova è chiuso. Così anche questo è stato dirottato a Venezia e da lì è poi ripartito. E nella stessa notte alcuni attivisti del comitato contro l'ampliamento dello scalo hanno notato le luci della pista accese a intermittenza fino all'alba. «Ogni tanto i residenti si affacciavano dalla finestra - spiega Dante Faraoni - con la paura che venisse giù un velivolo in atterraggio di emergenza». «Nessun problema - tagliano corto dal Canova - le luci possono essere accese di notte perché con la pista libera viene fatta tutta la necessaria manutenzione».
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