TREVISO - Veneto quasi maglia nera fra le Regioni e Treviso maglia nera fra le province venete. È questo il quadro a tinte fosce degli incidenti mortali sul lavoro. La nostra è la seconda regione in Italia per numero di decessi: 24 (su un totale di 223 nella Penisola) nel primo quadrimestre del 2015 contro i 15 dello scorso anno. E Treviso è la provincia più colpita con 8 infortuni mortali. Un dato tragico che porta la Marca a essere terza nella graduatoria nazionale dopo Roma (12) e Milano (11). L'istantanea è stata scattata dall'Osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering sulla base dei più recenti dati Inail. Una lente d'ingrandimento per svelare un dramma che assume contorni ancor più tragici quando si aggiungono, alle morti bianche vere e proprie anche le cosidette " in itinere" (per raggiungere il luogo di lavoro). Tanto che in Veneto si passa da 24 a un totale di 37. E il maggior numero di decessi in questa nuova graduatoria viene registrato sempre nella Marca (9). Il settore manifatturiero è quello più coinvolto dall'emergenza seguito da commercio all'ingrosso e al dettaglio, riparazione di veicoli e motocicli con trasporti e magazzinaggi. La maggior parte delle vittime ha tra i 50 e i 59 anni.
In coincidenza con il 50esimo anniversario della nascita del Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali se n'è parlato ieri a Padova nel corso di una giornata di studi e di approfondimento. Mai abbassare la guardia. È il diktat levatosi dall'Aula Magna del Bo per il tributo di vite e le ricadute sociali pesantissime soprattutto nei settori più a rischio: edilizia, metalmeccanica, legno e agricoltura. Prevenzione e sicurezza: queste invece le parole chiave secondo Alessandro Crisci dell' Inail Veneto che ha investito in questi ambiti 100milioni di euro in 5 anni.
In coincidenza con il 50esimo anniversario della nascita del Testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali se n'è parlato ieri a Padova nel corso di una giornata di studi e di approfondimento. Mai abbassare la guardia. È il diktat levatosi dall'Aula Magna del Bo per il tributo di vite e le ricadute sociali pesantissime soprattutto nei settori più a rischio: edilizia, metalmeccanica, legno e agricoltura. Prevenzione e sicurezza: queste invece le parole chiave secondo Alessandro Crisci dell' Inail Veneto che ha investito in questi ambiti 100milioni di euro in 5 anni.
