Nuove Beccherie: la sfida è lanciata

Giovedì 24 Luglio 2014
TREVISO - Ieri i primi clienti, le prime ordinazioni e i soliti contrattempi di una macchina complessa che deve rimettersi in moto. Ma la cosa importante è che le Beccherie, il ristorante che ha segnato la storia dell'enogastronomia trevigiana anche solo per aver inventato ed esportato in tutto il modo il tiramisù, è tornato a vivere. Dopo mesi di chiusura e la fine dell'era Campeol, famiglia che comunque mantiene la proprietà dei muri, ha riportare in altro la tradizione delle Beccherie è Paolo Lai, giovane ma con l'esperienza giusta per una sfida da far tremare i polsi. Da anni gestisce il Corder, altro nome pesante nella ristorazione trevigiana. E adesso anche le Beccherie.
«È sicuramente una sfida importante - ammette - dovremo proporre una cucina all'altezza del nome di questo ristorante. Proporremo i piatti della tradizione, come è giusto che sia per le Beccherie, ma introducendo anche qualcosa di più ricercato e nuovo. Ad esempio ci sarà il tiramisù tradizionale e quello un po' più fresco, scomposto. Tutti prodotti di qualità, tutti provenienti dal nostro territorio». Intanto nuovo è l'arredamento - «Fondamentale è stata la collaborazione con Gatti Arredamenti», ammette Lai - compreso il bancone dal disegno decisamente più moderno rispetto a prima. L'obiettivo delle nuove Beccherie è quello di diventare il ristorante delle famiglie e non solo delle ricorrenze: «Vogliamo essere un ristorante per tutti i giorni con un buon rapporto qualità-prezzo. Anche io ho dei figli e so cosa vuol dire andare fuori a pranzo a cena tutti assieme. Il primo giorno di lavoro è coinciso con i complimenti e gli auguri di varie autorità tra cui il governatore Luca Zaia e il presidente della Provincia Leonardo Muraro».
Paolo Calia

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