Metadone in vena: 40enne stroncato

Lunedì 14 Aprile 2014
Se n'è andato tragicamente a soli 40 anni, compiuti giovedì scorso. A stroncare Marco Stefanini è stata un'overdose di metadone che l'uomo si è iniettato direttamente nell'arteria femorale. Ieri mattina la drammatica scoperta del corpo senza vita di Marco. La morte l'ha colto nel cuore della notte nella sua camera da letto, al secondo piano di uno stabile di via 28 Aprile, nel popoloso quartiere Ovest di Mogliano, a due passi dalla stazione ferroviaria. Nell'appartamento al primo piano dello stesso edificio abita lo zio, Mario Stefanini di 77 anni. È stato proprio l'anziano a scoprire verso le 9 il corpo ormai senza vita del nipote. Senza perdere tempo ha chiamato i soccorsi. Nella zona sono giunte a sirene spiegate due ambulanze del Suem e una pattuglia dei carabinieri della stazione di Mogliano. Il personale medico però non ha potuto far altro che constatare l'avvenuto decesso del 40enne. Il referto del medico legale parla di una doppia dose di medatone iniettata in vena. Una siringa è stata rinvenuta nel bagno dell'alloggio. Con ogni probabilità sarà l'esame autoptico a stabilire con certezza la modalità e l'ora del decesso.
Marco Stefanini aveva ingaggiato una difficile lotta per cercare di uscire dalla tossicodipendenza. «Marco -commenta addolorato lo zio- era sulla strada giusta per uscire definitivamente dalla schiavitù della droga. I servizi sanitari gli fornivano il metadone a uso orale che lo teneva lontano dalla tentazione di ricominciare a far uso delle droghe pesanti. Non so come gli sia venuto in mente di iniettarsi il medicinale in quel modo». Poi un retroscena: «Sabato sera lo avevo visto un po' abbattuto. Non aveva voglia di parlare come eravamo abituati a fare tutte le sere, magari per commentare qualche avvenimento politico o per parlare dei problemi della città. A Marco pesava molto il fatto di non avere un lavoro, di dover dipendere in qualche modo dagli altri. Aveva una personalità fragile, che si è aggravata dopo la morte dei genitori. Con gli altri due fratelli, che abitano fuori Mogliano, non ha mai legato. Ho cercato di stargli vicino fino all'ultimo. Gli piaceva cucinare e spesso scendeva dal suo appartamento per portarmi qualcosa da mangiare. Era un giovane dall'animo buono che ha dovuto fare i conti con un destino crudele». La notizia della morte di Marco ha destato profondo dolore in tutta la zona. Marco faceva una vita piuttosto riservata. Usciva nella tarda mattina per incontrare gli amici al bar e poi rientrava a casa. Era stato anche un apprezzato giocatore di calcio con le giovanili del quartiere Ovest e aveva giocato anche a rugby. La data del funerale di Marco Stefanini verrà stabilita dopo il rilascio del nulla osta da parte dell'autorità giudiziaria.
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