Market, il Comune getta la spugna

Venerdì 29 Agosto 2014
TREVISO - (pcal) Grandi discussioni, grandi polemiche, ma alla fine di una riunione di maggioranza tumultuosa è emersa la realtà: il progetto della catena di supermercati Alì di aprire un proprio punto vendita nell'area Marazzato, a due passi dall'aeroporto, non può essere fermato. Ieri il sindaco Giovanni Manildo ha illustrato lo stato dell'arte. La Alì ha in mano tutte le carte e le autorizzazioni necessarie. I dirigenti comunali hanno ribadito che è tutto in regola. Le discussioni, insomma, stanno a zero.
«Qualcuno deve capire che questa fase è molto tecnica e margini per una riflessione politica non ce ne sono -ha precisato ieri mattina l'assessore all'urbanistica Paolo Camolei- la Alì ha tutte le autorizzazioni per operare nell'area Marazzato. E non è possibile nemmeno incolpare il Comune per l'assenza del Piano di Rischio dell'aeroporto. Per prima cosa lo stiamo aspettando anche noi, mancano ancora i pareri di alcuni enti. Seconda cosa: il Piano di Rischio limiterà le concessioni che verranno in futuro, non vale per il pregresso. Anche se fosse già in vigore, comunque non potrebbe influire su autorizzazioni già date». La Alì realizzerà, inizialmente, un supermercato di circa 3400 metri quadrati. Abbatterà un edificio esistente e lo ricostruirà. Poi potrebbe aggiungere un altro punto vendita. E le critiche sono state parecchie. Franco Rosi (Treviso Civica) ha messo in dubbio l'efficacia dell'accordo di programma con cui la Alì garantisce la massima collaborazione con il Comune. Giovanni Negro (Impegno Civile) è stato pungente proprio sull'aspetto politico: «Perché non abbiamo ancora il Piano di Rischio? Perché gli altri sono avanti di anni e noi facciamo le cose all'ultimo momento?». Giancarlo Zuliani (Pd) ha parlato invece dei problemi per la viabilità. Infine Maristella Caldato ha messo in discussione il diritto di Alì di costruire citando una sentenza del Tar campano che chiarisce l'impossibilità di dare concessioni edilizie in assenza di Piano di Rischio. Il Tar veneto però dice l'esatto contrario.

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