Liceo Levi e Planck pronte le nuove sedi

Martedì 1 Settembre 2015
TREVISO - «Le superiori della Marca sono pronte per il nuovo anno scolastico. Nonostante i tagli, la Provincia sta ancora raccogliendo i frutti di quanto seminato in passato. In qualche modo si vive di rendita. Nei prossimi anni, però, non sarà più così». Leonardo Muraro, numero uno del Sant'Artemio, da una parte assicura che tra un paio di settimane le lezioni potranno riprendere senza problemi e dall'altra avverte che, se non si prende in mano la riforma delle Province, si rischia di perdere tutto. Due le novità di questo settembre: l'inaugurazione della nuova sede del liceo Levi di Montebelluna, struttura da 1.300 posti a sedere costata circa 16 milioni di euro, e l'apertura dell'ampliamento dell'Itis Planck nel campus di Lancenigo, blocco che contiene dieci nuove aule per un importo di circa 1,5 milioni di euro.
«Dieci aule del Levi saranno riservate ai ragazzi dell'alberghiero Maffioli di Possagno in attesa della messa a norma del vecchio plesso. Altre due classi, invece, andranno a Crespano - fa il punto il presidente - per quanto riguarda Lancenigo, le dieci nuove aule sono a servizio del Planck ma possono anche garantire margini di manovra per tutto il campus (dove c'è anche l'alberghiero Alberini, ndr)».
Questa estate sono stati effettuati lavori anche nel campus di San Pelajo: la succursale del Duca degli Abruzzi è stata ritoccata e le aule sono state ridistribuite sfruttando pure i locali dell'Itis Fermi. All'orizzonte, poi, c'è l'ampliamento del liceo Berto di Mogliano: dieci nuove aule per un costo di quasi 2 milioni di euro. «Nella Marca siamo riusciti a garantire una buona tranquillità sul fronte dell'edilizia scolastica per quasi 40 mila studenti delle superiori - conclude Muraro - questi finanziamenti, però, sono stati fatti ormai qualche tempo fa. Adesso non è più possibile. Aspettiamo sempre che la Regione decida cosa fare delle competenze della Provincia. Una volta disegnata la nuova architettura istituzionale sarà possibile ritrovare un equilibrio economico per continuare con gli investimenti. Adesso, purtroppo, non è così».
M. F.

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