«Stiamo procedendo per le ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. I punti certi sono che è stata trovata questa persona in una zona impervia sotto un mucchio di sassi con vicino un coltello carbonizzato così come il cadavere, che risulta irriconoscibile». Il procuratore di Treviso Michele Dalla Costa predica cautela, anche se pare ormai chiaro che il giallo di Possagno è stato risolto nel giro di qualche ora. Come ovvio che sia, la Procura procede per gradi, e fino a quando non ci saranno certezze matematiche non si sbilancia. «I carabinieri hanno scelto in base alle informazioni che avevano una determinata pista collegata all'identità della vittima -afferma il procuratore- Bisognerà comunque attendere le conferme che verranno dopo l'autopsia». Di certo c'è che i due fermati verranno sottoposti a convalida domenica mattina e anche che la Procura di Treviso ha chiesto che rimangano dietro le sbarre. «Abbiamo chiesto la custodia cautelare in carcere -conclude Dalla Costa- perchè riteniamo che, viste le modalità dell'omicidio, siano persone pericolose che possono commettere altri reati o cercare di inquinare le prove». Per gli inquirenti insomma è ancora presto per cantare vittoria, ma tutti gli elementi che hanno in mano sembrano portare in un'unica direzione: questo caso è stato risolto davvero a tempo di record.
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