L'anatema di Dal Zilio «Così svuotate le chiese»

Venerdì 31 Luglio 2015
Sindaco, i vescovi trevigiani dicono che bisogna saper accogliere i profughi altrimenti non si è buoni cristiani.
«Se vanno avanti così non si devono stupire di avere le chiese sempre più vuote. Mi piacerebbe tanto che chi scrive certe cose, i vescovi come la Boldrini, fosse venuto a vedere quello che accadeva a Quinto».
Una protesta che ha però assunto anche toni molto violenti.
«Vero e mi sono subito dissociato da certi episodi, condannandoli senza mezze misure. Buttare a terra il cibo è stato un atto pessimo. Ma non ho ancora sentito i preti condannare quei migranti che, a Eraclea, hanno gettato in strada pranzi interi. È vero che bisogna porgere l'altra guancia, ma io le ho finite».
I vescovi predicano la carità cristiana.
«Ma la carità cristiana non può più affiancare le scellerate scelte di accoglienza di questo governo. Io mi faccio in quattro per andare a salvare una persona che fugge da persecuzione e guerra, ma siamo sicuri che chi arriva qui lo sta facendo per questi motivi? E poi, se vuole veramente dare un contributo, il vescovo metta pure a disposizione dei profughi il seminario, visto che è vuoto».
Il presidente Boldrini ha detto che i trevigiani non conoscono la storia di queste famiglie di profughi.
«Appunto. Mi deve spiegare dove ha visto le famiglie di profughi a Quinto. Erano tutti ragazzi in gran forma. Sempre che quei ragazzotti non fossero omosessuali e quindi famiglie per questo governo che vuole introdurre i matrimoni gay. Se non è così, di famiglie non se ne sono viste».
Il mondo cattolico tira le orecchie a voi sindaci: i vescovi fanno capire che non aiutate abbastanza.
«Tutti i sindaci, sia di destra che di sinistra, sono concordi su un concetto: siamo disponibili a dare un mano, a patto che il problema non venga completamente scaricato sulle nostre spalle. E Matteo "Menzogna" (Renzi ndr) annuncia anche che vuole togliere le tasse sugli immobili, quelle che vanno ai comuni. Lo faccia e non mi resterà altro che agire come la Provincia: mettere in liquidazione tutto».
Lei è un esponente della Lega, movimento politico accusato di aver fomentato la rivolta dei residenti.
«No. Ho invece collaborato con le forze dell'ordine e andavo nelle palazzine per calmare gli animi. Questo ho fatto».
Paolo Calia

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci