Iuav in fuga: polemiche e appelli

Sabato 23 Maggio 2015
Il sindaco Giovanni Manildo non ha preso bene la decisione dello Iuav di lasciare Treviso dopo vent'anni e riportare a Venezia i corsi universitari di design. Non gli è piaciuto soprattutto quell'accenno fatto dall'Istituto di architettura alle colpe della politica e degli amministratori locali, sordi alle richieste d'aiuto lanciate da almeno un anno a questa parte. Però, amarezza a parte, Manildo si è anche messo al lavoro: ha contattato il sottosegretario all'Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta per chiedere un consiglio e la convocazione di una riunione per superare il gigantesco scoglio rappresentato dal parere della Ragioneria di Stato che non ritiene tra le competenze della Camera di Commercio finanziare corsi di laurea mettendoci 500mila euro di suo. Tra Treviso e Roma è insomma iniziata una complicata partita a scacchi fatta di norme e interpretazioni. «Apprendere dalla stampa la decisione di Iuav di lasciare Treviso mi ha sorpreso e amareggiato, così come l'accenno a qualche responsabilità o negligenza da parte del Comune e della politica -confessa Manildo- Non è successo nulla di tutto ciò. Risalgono allo scorso anno riunioni in Comune nelle quali si è indicata una strada condivisa da tutto il 'sistema Treviso' che riconosce valore imprescindibile allo Iuav. In autonomia le associazioni e la Camera di Commercio hanno poi fatto riunioni tra loro, nulla comunicandoci sino al folle cortocircuito burocratico che impedirebbe all'ente camerale di continuare a sovvenzionare l'Università». Il sindaco ammette anche di non aver mai saputo nulla dell'interpretazione così restrittiva data dalla Ragioneria: «Peraltro non si tratterebbe di un problema di fondi, ma di un'interpretazione della legge di riforma della Camera stessa. Un'assurdità che va superata». In Camera di Commercio però il pessimismo regna sovrano. Ieri si è riunita la giunta per affrontare il problema ma la conclusione è stata sconfortante: non esistono margini per aggirare il parere della Ragioneria. Nei giorni scorsi emissari di Cna, Unindustria e Confartigianato hanno anche sondato la disponibilità di Fondazione Cassamarca di intervenire e incorporare lo Iuav nel suo progetto universitario. Al momento però la soluzione non è fattibile e Fondazione non può nemmeno intervenire dal punto di vista economico. Al massimo potrebbe mettere a disposizione un immobile come nuova sede: al momento però una suggestione più che una vera ipotesi.(((caliap)))

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci