TREVISO - (P. Cal.) «Sono piccole provocazioni che, a dirla tutta, capisco perfettamente. Ma dei morti bisogna avere rispetto. Lungo il Piave, durante la Grande Guerra, sono caduti ragazzi veneti e di tante altre regioni. E sono morti anche soldati stranieri, anche loro in guerra per un ideale. È giusto onorarli tutti. Per questo quella bandiera l'avrei messa non proprio sul pennone, magari sull'albero affianco». Riccardo Szmuski, sindaco di Santa Lucia, è uno di quelli che ha invitato i propri concittadini a esporre il vessillo della Serenissima fuori dalle abitazioni e ha tappezzato il municipio con un mega bandierone (nella foto). È un sindaco che si batte per scardinare lo stato centrale. Ma è anche convinto che ci siano dei paletti da non superare: «Ovvio che a Ponte della Priula si abbia più risonanza che altrove - ammette - capisco le ragioni che stanno alla base di questo gesto e ho il massimo rispetto per chi lo compie. Ma i morti vanno ricordati e onorati e quindi quella bandiera l'avrei esposta da un'altra parte. A volte si rischia ottenere effetti controproducenti. Poi che le strutture di questo Stato siano da cambiare, è vero. Io ho invitato i miei cittadini a esporre le bandiere venete per sottolineare questa esigenza perché la situazione diventa ogni giorno più complicata».
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