Il funzionario "bombarolo" «Scoperto ma serve fortuna»

Sabato 20 Settembre 2014
TREVISO - (P. Cal.) Più che l'inevitabile imbarazzo prevale la soddisfazione per aver individuato uno degli autori dei tanti falsi allarmi bomba che, a scadenza regolare, interrompono l'attività del Tribunale. I sospetti per quanto accaduto nel 2007 si addensano su un funzionario non più in servizio da tempo a Treviso. Il processo è iniziato giovedì. Tanto basta per far tirare un piccolo sospiro di sollievo al presidente Aurelio Gatto: «Il processo è cominciato e adesso vedremo se ci sono delle responsabilità e di che tipo - spiega il presidente - abbiamo individuato quella persona che un tempo lavorava qui a Treviso per una serie di circostanze che forse emergeranno nelle udienze e, ovviamente, anche grazie a un pò di fortuna. Ma contro chi lancia allarmi falsi ci muoviamo come possiamo».
Le difese, a dire il vero, non sono molte. Di fronte a una telefonate anonima che annuncia la presenza di una bomba all'interno del palazzo, non ci sono molte contromisure da prendere: bisogna evacuare e controllare. Con tutte le conseguenze del caso. «Purtroppo è così - continua il presidente - noi facciamo quello che possiamo. Qualche mese fa, grazie alle telecamere interne, abbiamo individuato una persona che portava all'interno del Tribunale una falsa bomba. Quello che possiamo facciamo, ma contro le telefonate anonime non ci sono molte soluzioni. Tutti possono prendere il telefono e chiamare. Un metal detector aiuterebbe a risolvere il problema, ma farlo funzionare non dipende solo da noi».

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