I trevigiani tornano "spendaccioni"

Lunedì 27 Luglio 2015
I trevigiani ricominciano ad indebitarsi per fare acquisti. Nel corso del 2014, infatti, nella Marca il valore complessivo del credito al consumo è tornato al segno più: in totale, sono stati erogati un miliardo e 137 milioni di euro di finanziamenti per acquisire beni di consumo, dalle auto ai mobili, dagli elettrodomestici a computer e telefonini, fino ai viaggi e persino a certe prestazioni sanitarie.
Un incremento lievissimo, pari allo 0,1% rispetto all'anno precedente, ma che segna un'inversione di tendenza (o quantomeno una stabilizzazione) dopo la brusca frenata registrata nel 2013, a sua volta susseguente ad un triennio di crescita. Non siamo troppo distanti dal record di un miliardo e 150 milioni toccato nel 2012. Soprattutto, il dato trevigiano è in controtendenza rispetto a quanto avviene nel resto del territorio regionale: Treviso è l'unica tra le provincie venete in positivo, a fronte di cali anche di due punti percentuali come a Verona e Vicenza. Ed in ulteriore contrazione risulta anche la media nazionale, scesa su base annua del 2,4%.
Continua a restringersi, al contrario, il ricorso al leasing, cioè la concessione dell'uso di un bene, per un tempo determinato, dietro il pagamento di un canone. Si riducono sia gli importi accordati, sia quelli effettivamente utilizzati: rispettivamente, 2 miliardi 377 milioni, meno 7,5%, e 2 miliardi 367 milioni, meno 7,1%. Aumentano, invece, gli sconfinamenti (ovvero la differenza tra il fido utilizzato e il fido operativo accordato): a fine 2014, ammontavano a 57 milioni. Se per le prime due voci la variazione trevigiana è grossomodo in linea con le medie del Veneto e dell'Italia, ben più consistente è l'incremento degli sconfinamenti a livello locale (più 9,6) rispetto agli indicatori regionale (più 1,6) o nazionale (più 1,4).
In generale, a Treviso, l'anno scorso, sono stati concessi da banche ed istituti finanziari 34 miliardi e 506 milioni di euro di prestiti, mutui e finanziamenti vari. Entità che pone la Marca al nono posto della specifica classifica nazionale. Più della metà degli impieghi, 19,1 miliardi, è andata a beneficio delle imprese, medio grandi o micro, con però una flessione del 3% sull'anno prima, mentre le famiglie consumatrici hanno ricevuto poco più di 8,4 miliardi di euro.

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