Giuliato, perché si dimette dal consiglio di Aertre?
«Voglio

Giovedì 18 Settembre 2014
Giuliato, perché si dimette dal consiglio di Aertre?
«Voglio gettare un sasso nello stagno. Voglio una reazione per stimolare chi di dovere a prendere una decisione sull'aeroporto. Io sono per un suo sviluppo. È una struttura avanzata, deve arrivare a gestire tre milioni di viaggiatori all'anno con almeno un volo all'ora dalle sette di mattina alle undici di sera. Se resta così è un'occasione buttata via».
Ambientalisti e il Comitato contro l'ampliamento non prenderanno bene questa posizione.
«Per formazione non sono mai stato ambientalista. Sono covinto che uno sviluppo industriale in sintonia con l'ambiente sia possibile».
Torniamo alle dimissioni.
«Per il secondo anno consecutivo il bilancio dell'aeroporto è in lieve perdita. È un bilancio che non voterò poiché mi si dovrà spiegare come mai da tre anni all'aeroporto di Treviso non si è presentata nessuna nuova compagnia aerea e perché non vi è stato un incremento di un solo nuovo volo».
Solo per questo?
«La Ryanair ha aumentato il numero di voli ma non ha sopperito alle perdite determinate dal trasferimento di due altre società che hanno scelto Venezia. Così pure i corrieri Dhl, Ups, Tnt. Lo capisce anche un ragioniere di vecchio stampo: Save impone ad Aertre un bilancio di attesa. Stanno a guardare».
E secondo lei è un errore? «No. Come dare torto dal punto di vista imprenditoriale a Marchi? Cosa fanno i trevigiani, l'amministrazione comunale, la Camera di Commercio? Il Comune di Treviso non è stato capace di attivarsi in tempi adeguati per risolvere problemi di viabilità sulla Noalese e a S. Giuseppe».
Però il sindaco Manildo ha annunciato un tavolo per discutere del Canova. E c'è la questione della Via che il governo ancora non concede.
«Perché il Pd e le altre liste della coalizione, compreso Sel, sono agnostiche o contrarie alle attività aeroportuali? Escano tutti dal guscio e si assumano le loro responsabilità. Il Sindaco in primis dica cosa pensa».
Anche Save dovrebbe però dire quello che pensa.
«Sì. Dovrebbe dire, per esempio, che, mentre non un solo metro è stato aggiunto all'attuale perimetro aeroportuale, è imprescindibile l'aumento del numero dei passeggeri e quindi dei voli. Diversamente non può esservi sostenibilità dei costi».
C'è il pericolo che Save possa rinunciare a Treviso? «Save ha acquisito il 40% delle azioni dell'aeroporto Catullo di Verona e quindi può garantire l'incremento del traffico aereo facendo a meno dell'aeroporto di Treviso».
Quindi, vista la situazione di stallo ha deciso di andarsene.
«Sono stanco di lottare contro i mulini a vento di una società trevigiana dormiente e di una società Save della quale non condivido la furbesca politica di bilancio imposta ad Aertre in questi ultimi due anni. Il 31 dicembre mi dimetterò».
(((caliap)))

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