Fino a poche settimane fa avvocato di Quinto contro l'ampliamento dell'aeroporto

Domenica 5 Luglio 2015
Fino a poche settimane fa avvocato di Quinto contro l'ampliamento dell'aeroporto di Treviso. E ora consulente di Save per lo sviluppo di quello di Venezia. È il percorso professionale di Enzo Pelosi, legale di Mestre. Il Comune lo accusa di essere passato dall'altra parte della barricata. La giunta Dal Zilio ha già inoltrato una segnalazione all'Ordine degli avvocati e sta valutando la possibilità di procedere con una denuncia. Ma lui non ci sta a passare per quello che ha saltato la staccionata. «Non vi è in concreto e neppure in via potenziale alcun pericolo di conflitto di interessi -mette in chiaro- trattandosi di assistenza prestata a soggetti giuridici diversi, in ambiti attinenti a problematiche differenti e in contesti territoriali separati». Tradotto: l'aeroporto di Venezia non è quello di Treviso. Il primo è gestito da Save mentre il secondo da AerTre, pur controllata da Save. Anche l'incarico, poi, è differente. «L'attività professionale di consulenza (per la gestione dei rifiuti e delle terre di scavo nel contesto dell'ampliamento del Marco Polo, ndr) -sottolinea l'avvocato- attiene a problematiche che nulla hanno a che vedere con la controversia giudiziaria». «Pur in assenza di incompatibilità attuali e concrete - aggiunge - stante il carico di lavoro che il nuovo incarico richiede, coerentemente con la mia peculiare specializzazione afferente la gestione dei rifiuti e delle terre da scavo, ho rinunciato per massimo scrupolo personale nella prosecuzione del primo incarico (a Quinto, ndr)». I più maliziosi pensano che Save abbia «soffiato» al Comune l'avvocato che avrebbe potuto infastidirla sul fronte del Canova. «Quello che è successo contrasta con la deontologia», ha sottolineato Ennio Brunello, consigliere comunale con delega specifica all'aeroporto. «Evidentemente -ha punto il sindaco Dal Zilio- Save non è chiamata a rispettare il Patto di stabilità».
Ma Pelosi ha già presentato una memoria difensiva in risposta alla segnalazione all'Ordine degli avvocati e respinge qualsiasi insinuazione. «Non sono stati cagionati danni o pregiudizi nell'esercizio della mia facoltà di rinuncia al mandato, che comunque costituisce una facoltà dell'avvocato -conclude- ritengo che la mia condotta non violi i precetti deontologici. Ad ogni modo, sul punto ho presentato la mia memoria difensiva al consiglio dell'Ordine e attendo sereno l'esito del procedimento. Mi riservo di adottare tutte le iniziative legali a tutela della mia immagine».(((favarom)))

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci