Farinetti ai giovani: «Arrangiatevi» E cerca un posto per la sua Eataly

Giovedì 17 Aprile 2014
TREVISO - (zan) «Treviso è una città bellissima e poi si mangia benissimo». E questo, per Oscar Farinetti, che sulla gastronomia italiana di qualità ha costruito un piccolo impero, è un gran complimento. «Anche perché di solito dietro al buon mangiare, ci sono tante altre cose: qui trovo l'operosità, il coraggio imprenditoriale, la voglia di rischiare, il commercio». Il fondatore di Eataly, la catena di negozi di alimentari tipici più celebre in Italia e nel mondo, è pronto allo sbarco nel Triveneto: «Non si può prescindere da questa area. Apriremo un grande store nel 2016 a Verona e dopo a Trieste, ai Magazzini del vino. Poi mi piacerebbe molto farne uno anche a Treviso, se troviamo il posto giusto. Appena lo individuo, lo compro».
Nell'attesa, Farinetti ha "catechizzato" i giovani trevigiani: prima "lezione" ai neolaureati di Cà Foscari Treviso, poi confronto con gli imprenditori di "Super G", il gruppo junior delle associazioni imprenditoriali e professionali della provincia. «Tutte le mattine ricordatevi un numero: 0,83%, ovvero la percentuale di italiani sulla popolazione mondiale. Questo vuol dire che fuori c'è il 99,17% di gente che vuole mangiare, bere, vestire, comprare italiano», ribadisce agli studenti. Ammette di non poter dar loro suggerimenti («Se non quello che dò ai miei figli: arrangiatevi») perché «la mia generazione è quella che vi consegna un debito pubblico da duemila miliardi» Ma poi qualche consiglio lo dispensa. Anzi, sette. Eccoli: saper gestire l'imperfezione; individuare le priorità («Prima si fa la doccia, poi ci si veste: invece, c'è un sacco di gente che fa il contrario»); mixare velocità e leggerezza, determinazione e propensione al dubbio; pensare locale ed agire globale; saper narrare («La tacchina fa uova buonissime, ma è muta. La gallina invece , appena fa l'uovo, canta: è la gallina ad aver inventato il marketing»); spostare il valore del rispetto dal dovere al piacere. Ultima postilla: «Il consiglio più vecchio della storia e il più attuale: non arrendersi mai».