TREVISO - (P. Cal.) Prima di approdare in consiglio comunale, il capitolo Cittadella Sanitaria è stato discusso in una commissione urbanistica convocata in tarda mattinata. È servita per dare un voto fondamentale in vista della discussione del pomeriggio e per smussare qualche resistenza. Si temeva il voto contrario di Sel, almeno quello di Said Chaibi per nulla convinto non tanto dalla variante, quanto dalla filosofia alla base del progetto intero. Lo ha detto in commissione, palesando anche la possibilità di un voto contrario in consiglio che sarebbe risultato devastante. A salvare la situazione l'idea dell'emendamento che impone all'Usl 9 di non costruire oltre l'indice di edificabilità del 2,2 (quindi poco più di due metri cubi per ogni metro quadro di terreno) e solo per strutture sanitarie. Una precisazione importante perché questa concessione ad edificare più cubatura rispetto a quanto previsto dal Prg non potrà essere applicata alle attività commerciali che entreranno nella Cittadella. L'emendamento è stato appoggiato dall'intera maggioranza e il voto contrario di Chaibi si è trasformato in astensione. Stessa situazione che, qualche ora dopo, si è ripetuta a Palazzo dei Trecento. La Cittadella andrà a riorganizzare un ospedale che mostra più di una magagna. Due esempi: 25 sale operatorie dislocate in 8 siti diversi e la difficile accessibilità dell'utenza. Quello che non convince i consiglieri «ribelli» sono i costi elevati e l'effettiva efficacia del progetto.
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