Dormitorio da 100mila euro l'anno Treviso presenta il conto ai Comuni

Giovedì 26 Marzo 2015
TREVISO - (P. Cal.) Treviso chiama, ma i comuni vicini non rispondono o fanno finta di non sentire. La situazione del dormitorio comunale di via Pasubio vive una doppia realtà: da una parte il successo di un servizio per i senza fissa dimora che, almeno d'inverno, hanno un posto caldo e sicuro dove passare la notte; dall'altra le spese che crescono. Occupare un letto, consumare cena e prima colazione ha un costo: 20 euro a persona al giorno. Ovviamente non viene chiesto niente agli ospiti, ma ogni singola voce di spesa dovrebbe essere coperta dai comuni di residenza. In realtà paga tutto Ca' Sugana. E non si tratta di cifre da poco, come rivela Mario Conte (Lista Gentilini) che per primo ha voluto mettere il naso nei conti del dormitorio. Nel 2014 mantenerlo è costato 99.070,34 euro; dall'inizio dell'anno e fino al 30 aprile, quando verrà chiuso per poi riaprire in autunno (se la giunta non deciderà di prolungare il servizio) si presume di spendere 66.034,55 euro. Da gennaio, tanto per dare un dato, sono stati accolte 86 persone, di cui solo 27 residenti a Treviso. Il settore sociale del Comune si sta però dando da fare per cercare la collaborazione delle altre amministrazioni. In base a quanto dichiarato dai senza dimora ospitati, sono stati contatti quelli che loro indicano come comuni di residenza: Carbonera, Casier, Paese, Ponzano, Preganziol, Quinto, Silea, Villorba, Zero Branco, Conegliano, Istrana, Giavera, Casale, Codongnè, Oderzo, Arcade, Castelfranco, Sarmede, Spresiano, Breda. A oggi hanno risposto solo in due: Carbonera, che ha anche garantito un impegno economico, e Silea che invece ha avviato i contatti attraverso il suo assessore. Per il resto nulla. Non è comunque semplice individuare l'esatta residenza. in molti casi i senza fissa dimora sono stati cancellati dalla rispettive anagrafi e quindi rimettere assieme i loro dati è complicato. «La gestione del dormitorio è costosa -ammette l'assessore al sociale Liana Manfio- ma sono orgogliosa che Treviso sia in grado di dare questo servizio».

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