Dal dirigente Maddalon la segnalazione decisiva

Martedì 30 Giugno 2015
TREVISO – (mf) «Parrebbe davvero impossibile licenziare: non se ne fa uscire uno nemmeno con la ruspa». Gianni Maddalon, preside dell'istituto comprensivo Coletti di Treviso, non usa mezzi termini. La vicenda di Fernando Cadicamo l'ha coinvolto direttamente. Dopo la prima denuncia dell'aprile del 2013 fatta dalla preside Valbonesi delle "Primo Maggio", infatti, era stato proprio lui a segnalare nel febbraio dello scorso anno che qualcosa non andava con il maestro 55enne a quel tempo in servizio alle elementari Carducci di Santa Bona. Tutto è partito da lì: l'indagine e il piazzamento delle microcamere che hanno ripreso Cadicamo mentre strattonava i suoi alunni. Maddalon non commenta la decisione del giudice di reintegrarlo anche se, magari, con compiti di segreteria. Ma l'amarezza traspare tutta. «Solo l'insegnante dell'Einaudi-Scarpa di Montebelluna non è stato rimesso in servizio»: così sbotta riferendosi all'iter di licenziamento per scarso rendimento che ha chiuso pochi mesi fa in veste di preside reggente.
Quella contro gli insegnanti che non rigano dritto è una vecchia battaglia di Maddalon. Lo scorso ottobre durante una riunione al "Mazzotti" l'aveva messo in chiaro direttamente con la dirigente dell'ufficio scolastico regionale: «Ci sono professori che vanno licenziati: non chiediamo soldi o più cattedre ma qualità del personale – aveva detto – . Chi dimostra di non poter far parte del sistema scuola deve essere espulso. La battaglia sul miglioramento dell'istruzione è fondamentale ma alla fine bisogna fare i conti con i soldati che si hanno».

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