Crollo del tetto: diffida a Fondazione

Martedì 29 Luglio 2014
Crollo del tetto: diffida a Fondazione
Una diffida a Fondazione Cassamarca perché si sbrighi a mettere in sicurezza quei locali dell'ex Distretto Militare che potrebbero rappresentare un pericolo per i cittadini. Ieri mattina il settore tecnico del Comune ha acquisto la relazione dei vigili del fuoco e quella della polizia locale sul crollo di una parte del tetto dell'ex Distretto. Cedimento avvenuto in un'ala chiusa e abbandonata da tempo ma che ha comunque provocato la caduta di calcinacci anche su marciapiede e strada. I tecnici comunali esamineranno il fascicolo e poi spediranno a Ca' Spineda una lettera di diffida, intimando di provvedere al più presto a mettere in sicurezza l'intero stabile.
Ieri mattina è andato sul luogo del crollo anche l'assessore ai lavori pubblici Ofelio Michielan. Ha guardato e si è assicurato che tutta la zona interessata dai cedimenti fosse adeguatamente recintata. Ma più di questo non ha potuto fare: «La proprietà dell'immobile è di Fondazione -spiega- e quindi sono loro a dover provvedere. Hanno garantito che lo faranno al più presto. A me, l'unica cosa che in questo momento interessa è garantire la sicurezza di chi passa da questi parti». Ieri, oltre al sopralluogo di Michielan, ci sono stati altri contatti tra Comune e Fondazione. Da Ca' Spineda è trapelata anche una certa irritazione per le critiche ricevute dopo il crollo. Ma è anche arrivata la rassicurazione che tutto verrà sistemato in attesa della vendita dell'intero complesso. L'intenzione infatti rimane quella. Dopo aver visto sfumare la cessione milionaria al fondo immobiliare Numeria lo scorso anno, che tanto avrebbe aiutato le casse di Ca' Spineda, il presidente Dino De Poli è a caccia di nuovi acquirenti. Operazione non semplice di questi tempi e infatti, a oggi, ancora nessuno si è fatto avanti.
Intanto ci sono i dati del Comune. Nel 2014 sono state elevate anche 64 sanzioni amministrative per edifici e immobili trovati in stato di abbandono e in condizioni igieniche compromesse. «In alcuni casi questi edifici diventano rifugio di soggetti senza fissa dimora o extracomunitari dediti talvolta a traffici illeciti -sottolinea il vicesindaco Roberto Grigoletto- per questo la polizia locale è costantemente impegnata ad affrontare il problema. Un lavoro che viene svolto anche in collaborazione con il settore welfare. Nei casi in cui viene riscontrato un reale disagio abitativo, economico ed esistenziale questi vengono segnalati e presi in carico dall'assessorato di competenza».

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