Contestazioni annunciate i politici girano al largo

Domenica 19 Aprile 2015
VOLPAGO - (pcal) Pochi politici sotto la tensostruttura di Venegazzù. L'assemblea di Veneto Banca è sempre stata l'occasione per una bella passerella: ieri invece è stata disertata. Evidentemente l'attesa contestazione, le difficoltà del momento e la discussione accesa sull'opportunità di aggregarsi con la Popolare di Vicenza, hanno sconsigliato la visita di cortesia. Si sono visti invece alcuni sindaci come il padrone di casa Roberto Toffoletto (Volpago), oppure Ruggero Feltrin (Trevignano) o Claudio Sartor (Cornuda). In prima fila, accanto al vicepresidente della Provincia Franco Bonesso, c'era anche Marzio Favaro (Montebelluna): «Visto che Veneto Banca è nata a Montebelluna è un mio preciso dovere essere qui -sottolinea- Dopo la giornata di oggi penso che anche i più accesi contestatori abbiano notato la discontinuità con il passato e abbiano potuto apprezzare gli sforzi e l'impegno del presidente Favotto. Dalla sua relazione mi è piaciuto apprendere che l'ipotesi di rimanere da soli, e quindi di non procedere ad alcuna fusione, è una delle soluzioni possibili. Io ribadisco che un istituto bancario così importante deve restare nel territorio». Favaro capisce poi lo scoramento dei tanti piccoli azionisti spaventati dalla svalutazione delle azioni, però osserva: «La crisi ha colpito tutti e non poteva certo risparmiare il settore bancario e chi compra azioni deve mettere in conto l'oscillazione che possono avere. Veneto Banca però rimane un punto fermo, anche per le imprese».

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