Canoniche e B&B: l'altra odissea

Sabato 18 Aprile 2015
Gli ultimi 25 sono arrivati ieri pomeriggio con due corriere. Dopo la trafila per il riconoscimento in questura, anche loro hanno preso la strada per Paderno di Ponzano dove hanno trovato la calda accoglienza di don Aldo Danieli. Si tratta per lo più di nuclei familiari, marito e moglie in fuga dall'Africa con figli al seguito. Del gruppo fanno parte anche 7 bambini. Con loro, don Aldo si ritrova a ospitare una cinquantina di profughi, tutti sistemati sotto il capannone delle opere parrocchiali dove hanno trovato un letto, docce, visite sanitarie e pasti caldi. Ma questa è solo la prima parte dell'emergenza. La fase più critica deve ancora arrivare e gli ostacoli da superare sono enormi. Anche perchè oggi sono annunciate altre 30 persone in arrivo. In Prefettura stanno lavorando incessantemente per evitare che qualcuno possa rimanere per strada. E c'è un problema: per tutto il fine settimana la parrocchia di Paderno non sarà disponibile. La grande sala polifunzionale che don Aldo utilizza per organizzare feste, preghiere ed eventi, è già stata prenotata da tempo e deve essere liberata. Tornerà però a disposizione da lunedì: «Mi dispiace interrompere l'accoglienza per due notti -spiega Don Aldo- ma ci sono in programma attività che non possono essere rinviate». Prefettura e Caritas sono comunque riuscite a trovare un'alternativa in attesa di tornare a Paderno: la maggior parte dei profughi ospiti da don Aldo sarà accolta nella canonica di Santandrà. Chi non riuscirà a trovare posto, verrà dirottato in alcune strutture ricettive, B&B e affittacamere, che in queste ore hanno messo a disposizione dei letti. Una soluzione che verrà utilizzata anche per le prossime emergenze. Nel frattempo si attendono, con una certa ansia, i nuovi arrivi. Un ulteriore contingente di 30 persone, l'ultimo di questa settimana, dovrebbe giungere oggi. Di certo non si fermeranno in questura per la consueta identificazione perché provengono tutti dal centro di prima accoglienza di Pozzallo, in provincia di Ragusa, dove sono stati già controllati e identificati. Molto probabilmente verranno presi in custodia dalla Caritas. Ieri è stata un'altra giornata di sopralluoghi in cerca di un posto adatto per un centro accoglienza permanente. Nonostante le proteste dei sindaci, la Prefettura è ben decisa a trovare qualcosa sfruttando le proprietà demaniali. Per questo l'ex poligono militare di Susegana continua a interessare anche se i lavori per renderlo vivibile potrebbero durare mesi.(((caliap)))

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