Le periferie al centro del malaffare. Ovvero come nella provincia si annidino germi di collusioni mafiose. E Treviso non è indenne. Basti ricordare la maxi operazione della direzione antimafia lo scorso anno che evidenziò collusioni con il clan Maffei a Castelfranco. «La mafia alberga laddove c'è benessere»: queste le parole di Caterina Cabino che, dal cuore del suo referato all'anticorruzione e alla trasparenza, sta mettendo in campo una serie di iniziative di alfabetizzazione alla legalità. In questo ambito e in collaborazione con Libera e Avviso Pubblico ieri al palazzo dei Trecento è stata ospitata l'ultima tappa veneta della Carovana internazionale antimafie rappresentata dalal giornalista pugliese Alessandra Cavallaro. Il senso dell'incontro è stato quello di infittire sempre più il calendario civico dell'assessorato all'Anticorruzione.
«Se da un lato l'attenzione sulle infiltrazioni mafiose in segmenti sensibili come le grandi opere è evidente, dall'altro dobbiamo uscire dallo stereotipo classico. Il comportamento mafioso è qualcosa di sotterraneo». Per questo la Cabino ha rinsaldato i legami con i Sindacati, Libera e Avviso Pubblico (presente all'incontro Michela Nieri), la rete degli enti sociali che ha visto tra i soci fondatori anche la città di Treviso. «Abbiamo iniziato da un percorso di educazione alla legalità: spesso- senza scomodare i massimi sistemi- il primo nemico è il buonsenso- sottolinea l'assessore- quell'attitudine furbesca a prendere la scorciatoia anzichè la via maestra». A contare allora devonoe ssere gli esempi. Come ciò che rimane di Villa Maniero a Campolongo Maggiore ora sede di Affari Puliti. «Uno dei luoghi simbolo toccati dal tour veneto- spiega Andrea Dapporto, responsabile di Libera Treviso- memoria concreta di quello che fa la Carovana nonostante le grandi difficoltà del Paese Italia». (((filinie)))
«Se da un lato l'attenzione sulle infiltrazioni mafiose in segmenti sensibili come le grandi opere è evidente, dall'altro dobbiamo uscire dallo stereotipo classico. Il comportamento mafioso è qualcosa di sotterraneo». Per questo la Cabino ha rinsaldato i legami con i Sindacati, Libera e Avviso Pubblico (presente all'incontro Michela Nieri), la rete degli enti sociali che ha visto tra i soci fondatori anche la città di Treviso. «Abbiamo iniziato da un percorso di educazione alla legalità: spesso- senza scomodare i massimi sistemi- il primo nemico è il buonsenso- sottolinea l'assessore- quell'attitudine furbesca a prendere la scorciatoia anzichè la via maestra». A contare allora devonoe ssere gli esempi. Come ciò che rimane di Villa Maniero a Campolongo Maggiore ora sede di Affari Puliti. «Uno dei luoghi simbolo toccati dal tour veneto- spiega Andrea Dapporto, responsabile di Libera Treviso- memoria concreta di quello che fa la Carovana nonostante le grandi difficoltà del Paese Italia».