Arrivano i profughi: città sguarnita

Domenica 14 Settembre 2014
Prima erano semplici voci, notizie non ufficiali che erano trapelate dalla Prefettura, poi sono diventate realtà: altri 30 profughi provenienti dal Nord Africa erano pronti a piombare nella Marca. In poche ore è stata così organizzata l'accoglienza degli stranieri da parte della Questura che ha schierato gli agenti delle Volanti, dell'ufficio immigrazione e della Scientifica per i foto segnalamenti. Con loro anche carabinieri e militari della Finanza. Verso le 23.30 un pullman è giunto all'Appiani per accompagnare gli stranieri all'Ufficio immigrazione. Ma mantenere l'ordine non è stato semplice tant'è che ci sono stati momenti di tensione per le proteste vibranti di un eritreo di 25 anni che si è opposto con violenza alle procedure, prendendo a calci e sedie e tavoli. Gli agenti, anche per evitare che la situazione degenerasse, hanno ammanettato e arrestato il giovane per resistenza a pubblico ufficiale. Lo straniero, dopo aver passato il resto della notte in cella di sicurezza, ieri mattina è sfilato davanti giudice nel processo per direttissima dove ha raccontato la sua storia. Che si può riassumere così: vuole raggiungere la Svezia dove ad attenderlo ci sarebbe la moglie. Quella nella Marca sarebbe solo una delle tappe del suo lungo peregrinare per l'Europa. Se non gli sarà permesso, ha riferito, tenterà il suicidio. Il processo è stato rinviato al 4 novembre.
Nel frattempo ha raggiunto i compagni di viaggio in uno dei centri che la Prefettura ha messo loro a disposizione. Questa nuova ondata di arrivi da Lampedusa non ha mancato di creare forti malumori nei sindacati di polizia. In particolare il Coisp ha denunciato la scarsa sicurezza in cui gli agenti si trovano a operare a livello sanitario perchè il rischio di contrarre malattie (Tbc e scabbia) è sempre elevato. Inoltre -sottolinea la nota del Coisp- per seguire l'emergenza profughi la scorsa notte le Volanti della polizia non hanno potuto eseguire il normale servizio di controllo del territorio, lasciando di fatto scoperta una parte della città. «E quella fra venerdì e sabato è forse la notte più delicata per il controllo del territorio -ha riferito il segretario del Coisp, Berardino Cordone-. Eppure le volanti del turno serale e notturno sono tutte impiegate per il servizio profughi». Duro anche lo sfogo del presidente della Provincia Leonardo Muraro: «Alle pubbliche amministrazioni si chiede sempre la massima trasparenza. Penso sia ora che anche il palazzo del Governo risponda a questa necessità. Allora faccia chiarezza pubblicando sul suo sito quanti sono questi profughi, dove vanno e quanto costano. Il sistema così com'è concepito non può più funzionare. È gente che arriva e sparisce. Nessuno di noi sa dove vada a finire, non c'è una schedatura, manca un monitoraggio. È arrivato - ha concluso - il momento di cambiare le regole».

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