Appelli con sms e sui social l'Avis: «Sono falsi, ignorateli»

Mercoledì 5 Marzo 2014
TREVISO - (mf) L'Avis provinciale non ne può più dei messaggi via cellulare o testi condivisi sui social network, con appelli per urgenti donazioni di sangue a favore di bambini malati che stanno per morire. E adesso ha deciso di presentare una denuncia in questura per procurato allarme. Sarà pure contro ignoti ma in questo modo, pensano, potranno essere attivate tutte le procedure necessarie per individuare e punire gli ideatori di richieste che risultano sistematicamente false. «Invitiamo i cittadini a non tenere in alcun conto tali messaggi -spiega Vanda Pradal, presidente dell'Avis provinciale- li invitiamo, se li ricevono, a interrompere la catena, che va solo ad arricchire le compagnie telefoniche». La goccia che ha fatto traboccare il vaso è di questi giorni: molti cittadini stanno ricevendo via sms, ma anche attraverso WhatsApp, delle richieste di sangue Arh negativo per una piccola di Terni che sta male. A corredo ci sono pure nome e numero di cellulare, che però risulta non attivo. Quanto è bastato per spingere molti donatori trevigiani a chiedere informazioni all'Avis. «Si tratta di una notizia falsa o comunque che non ha un senso -fa chiarezza la Pradal- l'organizzazione a rete dei centri trasfusionali in Veneto permette oggi di superare ogni eventuale emergenza grazie all'interscambio, programmato o d'urgenza, di sacche di sangue fra i diversi ospedali». «Questo, garantendo a tutti i cittadini sangue proveniente da donatori volontari, periodici e tenuti sotto controllo -specifica- In caso di necessità i donatori vengono chiamati a donare dall'Avis e da nessun altro». E sicuramente non attraverso una catena di Sant'Antonio via sms. Nel frattempo, proprio per andare incontro alle tante richieste dei donatori, l'Avis comunica che il centro trasfusionale del Ca' Foncello apre alle donazioni anche di pomeriggio, il mercoledì, dalle 15.30 alle 18, previo appuntamento.