Anche le scuole al bivio: riscaldarle sarà un incubo

Martedì 28 Luglio 2015
TREVISO - I soldi scarseggiano. Per tutto. Il discorso vale per la viabilità. Ma anche per l'altro grande settore di cui si occupa la Provincia: l'edilizia scolastica. Senza una soluzione, potrebbe finire a rischio anche il riscaldamento dei plessi. La possibilità di costruire nuovi edifici ormai è solo un ricordo. D'ora in poi bisognerà arrangiarsi con quello che c'è. Già sistemare le strutture attuali non sarà una passeggiata. L'emblema è la rivoluzione low cost studiata per il campus di San Pelajo. Solo un anno fa si pensava in grande puntando a rivedere da cima a fondo le strutture del Besta, del Duca degli Abruzzi e del Riccati. Invece ora non ci sarà alcun risiko o scambio di sedi. Semplicemente verranno recuperate otto aule attraverso una sorta di puzzle: una parte delle aule del Duca degli Abruzzi verranno spostate nella sede del Luzzatti. Mentre il Fermi userà al massimo tutti i locali dei laboratori per far posto ad alcune classi del Besta. Come si risponderà ai prossimi prevedibili aumenti degli studenti delle superiori? Buio pesto. Non va meglio all'alberghiero Maffioli di Castelfranco. La sede di Possagno è stata chiusa e gli studenti adesso sono costretti ad andare a lezione in due turni. «Non ho notizie certe sulla futura collocazione delle classi prime e seconde della succursale di Possagno -ha scritto la preside Alessandra Fusaro in una lettera inviata a tutte le famiglie- mi vedrò costretta a organizzare le attività didattiche per tutte le classi nella sede di Crespano mettendo in atto il doppio turno: alcune classi al mattino e altre al pomeriggio, presumibilmente fino alle 19». Ma gli studenti non ci stanno. «Sarà mai possibile che non ci sia una sede disponibile per ospitare tutti? Perché la Provincia non fa mai niente per noi? Ci chiudono la porta in faccia, così come hanno fatto per i convitti -punge una rappresentante d'istituto- meritiamo di studiare in luoghi e orari decenti. Altrimenti ci saremmo iscritti al serale». «Non è giusto essere costretti a sacrificarsi -conclude- per un problema strutturale ma soprattutto istituzionale che persiste già da molti anni». Sono molti altri i nodi ancora da sciogliere. Ad esempio quello del liceo Giorgione di Castelfranco. E così via. Nodi che senza soldi resteranno tali. La riforma della Provincia non li farà sparire. Finiranno nelle mani del sindaco che prenderà il timone del Sant'Artemio dopo la fine del mandato di Muraro e l'avvio della riforma. Ma resteranno irrisolti.(((favarom)))

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