«Scusate, ho commesso un errore». La'Marshall Corbett ha

Lunedì 14 Dicembre 2015
«Scusate, ho commesso un errore». La'Marshall Corbett ha affidato al diesse di Treviso Basket Andrea Gracis poche parole, ma sufficienti per ammettere una colpa emersa con l'esame antidoping. «Mi scuso con i compagni di squadra, con la società e con i tifosi. La mia è stata una leggerezza, compiuta una volta sola. Sono davvero dispiaciuto». Il day after del cestista americano è iniziato così, con una professione di umiltà di fronte alla dirigenza del club biancoceleste. Una vicenda quasi surreale. «Ci ha scioccati tutti -ammette Gracis- Quando ho telefonato a Joshua Goodwin, l'agente del giocatore, per comunicargli l'accaduto, nemmeno lui voleva crederci. Corbett non aveva mai dato problemi a nessuno, né in campo né fuori. La nostra scelta in estate era stata improntata anche dalle buone referenze sul suo conto». Il primo passo, obbligato, in questa vicenda che vela di improvvisa tristezza la favola sportiva di Tvb è ovviamente la sospensione dell'atleta dall'attività agonistica. Corbett è esentato dagli allenamenti e domenica non sarà convocato per la partita contro Legnano. In aggiunta, il cestista ha anche disattivato il suo profilo nei social network, quasi a volersi chiudere in una pausa di riflessione dopo un errore ben più grave di qualunque canestro sbagliato. Senza pallacanestro e senza contatti con i suoi compagni, il nuovo obiettivo di Corbett si sposta dal parquet alle aule della giustizia sportiva. «La'Marshall dispone di tre giorni di tempo per chiedere di essere sottoposto alle controanalisi -prosegue Gracis- Ma noi tutti speriamo che non lo faccia. Ha già ammesso le proprie responsabilità. Ora dovrà procurarsi un avvocato e attendere la convocazione davanti alla Commissione Antidoping che poi lo condannerà». A quanto? Fino a 6 mesi, dice il regolamento. Ma il dispositivo non sarà così rapido. Lo dicono gli ultimi precedenti: Infanti, giocatore di Cento (serie B), ha ricevuto un mese fa la notifica della propria positività all'antidoping ma da allora è rimasto in attesa di ulteriori novità. La società intanto predica calma: «Vediamo cosa succede -anticipa il segretario generale di Tvb Giovanni Favaro- Non prendiamo decisioni affrettate per la stupidaggine commessa da un singolo. Posso solo dire che tutto questo non è comunque un danno per il club». Semmai lo è per la carriera del giocatore: sul suo curriculum resterà la macchia di una positività alla cannabis che lo accompagnerà per anni.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci