«Quei sorpassi a sinistra» Il consigliere è "frustrato"

Venerdì 31 Ottobre 2014
TREVISO - (pcal) La si potrebbe battezzare: la frustrazione del consigliere di minoranza. Quella figura che magari vorrebbe esercitare la sua funzione di critica all'amministrazione, ma che si vede continuamente togliere il terreno sotto i piedi. Da chi? Da coloro che, nella maggioranza, dovrebbero sostenere la giunta e invece la bersagliano a colpi di bordate. In un anno e mezzo di governo, il centrosinistra targato Manildo ha introdotto uno spettacolo nuovo per i trevigiani: la maggioranza che recita tutti i ruoli in scena, compreso quello del più agguerrito contestatore. E infatti non è un caso che mercoledì ben due assessori e il sindaco si siano alzati non per replicare a un consigliere leghista, ma a Maristella Caldato, la più votata nel Pd, diventata ormai una sorta di grillo parlante della colazione Treviso Bene Comune. Episodio che ha spinto Riccardo Barbisan (Lega) a un'uscita che ha raccolto molti sorrisini, qualche imbarazzo e parecchi consensi: «Mi trovo disorientato -ha detto- sarebbe bene ridefinire i ruoli. Voi siete la maggioranza e noi l'opposizione. E invece fate tutto da soli». Barbisan ha fatto un'analisi spietata, che non è proprio piaciuta a tutti. Ma nessuno ha potuto contestarlo nel merito: «Ormai -ribadisce- è diventato difficile trovare spazio nei media per una critica a Manildo. Non hai nemmeno il tempo di pensare a una risposta, un'osservazione, che ti ritrovi superato a destra e a sinistra direttamente dai consiglieri di maggioranza. È incredibile: quando non c'è Said Chaibi a criticare c'è la Caldato, se non c'è la Caldato c'è la Zanussi. E se non c'è la Zanussi ci si mette anche l'Ascom. Qui non si capisce più chi fa cosa. È ormai chiaro che questa maggioranza si è unita solo per contrastare la Lega. E adesso scoppiano le contraddizioni». A Barbisan non mancano gli esempi: «Sulle critiche a Franchin (l'assessore nel mirino di una parte della sua stessa coalizione, ndr) eravamo al ridicolo. Oppure sulle coppie di fatto, quando Pezzato non ha votato il regolamento istitutivo. Ma si potrebbe citare un episodio per ogni singola delibera».
Di fronte a una maggioranza così imprevedibile chi sta sui banchi opposti rischia di rimanere senza argomenti: «O meglio, usano loro stessi quelli che userei io, facendosia maggioranza che opposizione. È complicato lavorare e la gente è attonita. E mentre discutono di come andare d'accordo la città ci rimette. E nessuno ammette di averli votati».

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