«Era come un padre non può rinnegarci»

Martedì 28 Luglio 2015
TREVISO - (pcal) «Mi ha sorpreso tantissimo scoprire che don Canuto ha detto certe cose. Ce lo saremmo aspettati da un qualsiasi politico, non da lui. Don Canuto, il primo prete ad aiutarci quando siamo arrivati in Italia, è per noi una guida spirituale, un punto di riferimento. Non avrei commentato le parole di altri perché sarebbe stato uno spreco di tempo, ma le sue sì. Da lui mi sarei aspettato una preghiera in più invece di critiche ai profughi». Modou Diop, coordinatore di Cittadinanza Attiva, senegalese ma con la cittadinanza italiana, parla sull'onda dello stupore. Per lui, e per quelli arrivati nella Marca negli anni Novanta, con le ondate migratorie che andarono a riempire le fabbriche superando muri altissimi di diffidenza, don Canuto Toso è sempre stato un esempio: «Ce lo ricordiamo quando veniva in piazza con noi a protestare per i diritti. Lui ha aperto le sue braccia per accoglierci, per aiutarci quando nessuno faceva nulla. Gli dobbiamo molto. Per questo non riesco a capire il senso di queste uscite. Dette da lui sono parole pesanti. Adesso chiederemo al Vescovo di prendere posizione». Diop si scaglia contro chi fomenta la paura attorno ai migranti che richiedono asilo. Tenta di risvegliare memorie troppo corte, che si sono dimenticate quando nella Marca arrivavano molte più persone. «C'è una cosa che non dice mai nessuno -continua- Fino a tre anni fa in provincia di Treviso c'erano 120mila immigrati. Adesso ce ne sono 98mila. Molti sono tornati a casa, c'è chi è andato nei paesi nordici, chi negli Usa e chi in Australia. I profughi in arrivo, in base alle quote assegnate, non sono più di 1200, di cui 800 già arrivati. È possibile non poter accogliere 1200 persone quando 22mila se ne sono andate? Parliamo di gente che ha scelto di mettere in gioco la propria vita prendendo un barcone per sfuggire a fame, guerra e persecuzioni». In questo quadro apprendere che una critica forte arriva proprio da chi si è sempre battuto per i diritti dei migranti è stato un duro colpo: «Noi abbiamo sempre preso esempio dai Trevisani nel Mondo. Sono stato molte volte ai loro raduni, mi è sempre piaciuto sentire le loro idee. E don Canuto ha sempre condiviso le nostre battaglie. Spero che si ricreda: i profughi sono persone come lo eravamo noi, bisognose di aiuto».(((caliap)))

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