Zerbinati: «Pensiamo al bene della cultura»

Domenica 24 Maggio 2015
I vertici dell'Accademia ribattono alle accuse lanciate dal vicepresidente del consiglio d'amministrazione Franco Gemelli.
Parole che secondo il presidente Enrico Zerbinati sono «prive di fondamento», sostenendo che data l'esistenza di «un contratto Accademia-Comune, si converrà che lo stesso deve essere rispettato: l'Accademia svolge il servizio di pubblica biblioteca e il Comune corrisponde la metà della spesa della sola biblioteca, non come dice Gemelli dell'intero bilancio accademico».
Zerbinati continua che «a oggi il Comune interviene con 250mila euro grazie alla transazione sottoscritta tra le parti: un cifra che corrisponde a circa un terzo dei costi della biblioteca da parte di Comuni di analoga consistenza demografica. Adria spende ogni anno almeno 200mila euro, dunque per i rodigini il costo della loro biblioteca è davvero modesto e rappresenta un buon esempio di spesa per un servizio pubblico reso da un ente senza scopo di lucro e con finalità sociali. L'Accademia poi può trovare donazioni o entrate come meglio crede per coprire la restante metà della spesa, senza alcun ulteriore aggravio per il Comune come si ostina arbitrariamente a sostenere Gemelli, rappresentante del Comune nel consiglio di amministrazione che ha per statuto accademico significative, ma circoscritte competenze».
Il presidente sottolinea che «se nell'estate scorsa l'Accademia si è vista costretta, suo malgrado, a chiedere un decreto ingiuntivo, è stato fatto perché gli obblighi contrattuali vanno rispettati. Non rispettarli è il contrario dell'etica della buona amministrazione riconosciuta da Gemelli all'inadempiente Comune e negata all'Accademia. Della oculatezza e qualità di gestione della biblioteca possono giudicare i cittadini, della serietà della programmazione accademica rispondono i componenti tutti del consiglio direttivo che si aspettano che almeno siano evitati fuorvianti personali giudizi».
La conclusione del presidente è che dopo la transazione che ha definito «più chiari rapporti, è auspicabile che la prossima amministrazione possa continuare, assicurando con migliori presupposti il prezioso servizio pubblico che l'Accademia fornisce alla città».
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