Tutto da rifare per le ingiunzioni di Asm

Giovedì 23 Ottobre 2014
(l.g.) L'udienza a Roma in Consiglio di Stato di martedì sta rimettendo in discussione tutta la vicenda che va avanti da oltre due anni tra Comune, Asm Onoranze funebri e quattro imprese del settore, con in ballo da un lato la questione del sistema di imposizione della tassa sul trasporto funebre che pagano i cittadini a fronte di nessun servizio reso, dall'altro come viene riscossa, ma soprattutto il fatto che sia lecita tutta l'architettura messa in piedi dal Comune e dall'Asm, tra l'avere creato la società di onoranze, al fatto che quest'ultima riscuota la tassa che poi trattiene in Asm senza girarla a Palazzo Nodari, emettendo però fattura, cosa che fa crescere i bilanci.
Tutte questioni poste dai ricorrenti, assistiti dall'avvocato Daniele Toffanin, che intanto hanno portato a casa una ripartenza da zero sulla questione dei decreti ingiuntivi emessi da Asm nei loro confronti.
Su un altro ricorso proposto dalle imprese, il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar del Veneto che aveva ritenuto validi i decreti fatti appunto dall'Asm. Tale annullamento deriva dal fatto che l'organo giudicante amministrativo nazionale ha ricordato che in materia di controversie patrimoniali (basandosi su altre decisioni e sulle precisazioni della Corte Costituzionale) la competenza non è della magistratura amministrativa, bensì di quella civile. In sostanza, i decreti ingiuntivi dell'Asm vengono fermati perché presentati per la via sbagliata. La società del Comune, dunque, dovrà ripresentarli da capo, questa volta davanti al giudice civile, aprendo una nuova controversia legale.
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