Ecoambiente congelata in uno stallo alla messicana tra i due soci: il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin e il commissario liquidatore del Consorzio Rsu Pierluigi Tugnolo. Entrambi sono certi di avere in mano l'arma vincente per spuntarla, ma almeno fino alle 18 di oggi tutto è sospeso.
È rimasta aperta, per volontà del primo cittadino del capoluogo, l'assemblea dei soci dell'azienda che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti.
Ci si riaggiorna oggi pomeriggio in attesa di capire cosa succederà stamattina alle 12 nell'assemblea dei sindaci del Consorzio che, con molta probabilità, andrà nuovamente deserta.
«Ho chiesto al direttore Nereo Tescaroli di verificare se i sindaci assenti abbiano presentato una giustificazione» ha commentato Bergamin. La contestazione più forte è quella nei confronti di Tugnolo che non avrebbe avuto i titoli per partecipare all'indicazione del cda di Ecoambiente». Tugnolo non si è, però, fatto intimidire: «Sono il legale rappresentante del Consorzio Rsu come attestano le visure camerali. Se non saranno trovate soluzioni entro domenica, da lunedì farò valere come commissario il diritto a esercitare i poteri sostitutivi. In questo modo garantirò la prosecuzione delle attività di Ecoambiente, indicando il nuovo cda». Tugnolo è dunque convinto che la società non dovrà essere messa in liquidità dai Revisori dei conti. In tal caso, se il commissario farà valere i poteri sostitutivi, il candidato in pectore alla presidenza di Ecomabiente, Federico Simoni, dovrà dire addio all'ambizione di diventare il numero uno dell'ente. Si preannuncia una prova muscolare tra le due fazioni. Bergamin ieri cercato con la Regione di capire tecnicamente come operare: «Il quadro giuridico è quello delineato nel maggio 2014 da un parere pro veritate richiesto da Ecoambiente ad Andrea Maltoni per capire il ruolo dell'Ente di bacino, che non è socio di Ecoambiente, a differenza del consorzio azienda speciale, sia pur residualmente e fino alla sua incorporazione nella stessa».
© riproduzione riservata
È rimasta aperta, per volontà del primo cittadino del capoluogo, l'assemblea dei soci dell'azienda che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti.
Ci si riaggiorna oggi pomeriggio in attesa di capire cosa succederà stamattina alle 12 nell'assemblea dei sindaci del Consorzio che, con molta probabilità, andrà nuovamente deserta.
«Ho chiesto al direttore Nereo Tescaroli di verificare se i sindaci assenti abbiano presentato una giustificazione» ha commentato Bergamin. La contestazione più forte è quella nei confronti di Tugnolo che non avrebbe avuto i titoli per partecipare all'indicazione del cda di Ecoambiente». Tugnolo non si è, però, fatto intimidire: «Sono il legale rappresentante del Consorzio Rsu come attestano le visure camerali. Se non saranno trovate soluzioni entro domenica, da lunedì farò valere come commissario il diritto a esercitare i poteri sostitutivi. In questo modo garantirò la prosecuzione delle attività di Ecoambiente, indicando il nuovo cda». Tugnolo è dunque convinto che la società non dovrà essere messa in liquidità dai Revisori dei conti. In tal caso, se il commissario farà valere i poteri sostitutivi, il candidato in pectore alla presidenza di Ecomabiente, Federico Simoni, dovrà dire addio all'ambizione di diventare il numero uno dell'ente. Si preannuncia una prova muscolare tra le due fazioni. Bergamin ieri cercato con la Regione di capire tecnicamente come operare: «Il quadro giuridico è quello delineato nel maggio 2014 da un parere pro veritate richiesto da Ecoambiente ad Andrea Maltoni per capire il ruolo dell'Ente di bacino, che non è socio di Ecoambiente, a differenza del consorzio azienda speciale, sia pur residualmente e fino alla sua incorporazione nella stessa».
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