Troppo baccano, due locali condannati

Sabato 31 Gennaio 2015
La condanna è stata ben più mite di quella richiesta dall'accusa: 300 euro di ammenda a testa, pena sospesa e non menzione, a fronte dei 3 mesi dei quali aveva parlato il pubblico ministero Claudia Favaretto. E pure il risarcimento è stato moderato: 500 euro in solido tra i due imputati rispetto ai 10mila a testa dei quali aveva parlato la parte civile, affidata all'avvocato Federico Donegatti di Rovigo. Alla fine, comunque, sempre di condanna si tratta ed è per questo che le difese, l'avvocato Marco Cestonaro e la collega Sara Culatti di Rovigo, certamente proporranno appello. Il caso era quello di due locali di Corso del Popolo, i "Disinvolti" e il "Daiquiri". A giudizio si trovavano i legali rappresentanti all'epoca dei fatti: Angelo Bernardinelli per il primo e Raffaele Lamarmora per il secondo. Il capo di imputazione colloca i fatti sino al 10 luglio 2011 e parla di disturbo delle occupazioni o della quiete e delle persone. Al centro di tutto, i rumori provocati dalle persone che avrebbero stazionato all'esterno dei locali, facendo confusione, anche ben oltre l'orario di chiusura, nonostante una ordinanza sul tema del sindaco e una del giudice civile. Una sola però la parte civile costituita, un architetto residente in zona.
Da parte delle difese, fiducia di arrivare a una assoluzione in appello. Inizialmente la richiesta della Procura era stata di archiviare l'indagine. In aula si era arrivati solo a seguito dell'opposizione della parte civile. «Si tratta di una vittoria processuale molto importante - dichiara l'avvocato Donegatti - per il mio assistito che finalmente vede riconosciuto dopo quattro anni dal tribunale la lesione al riposo e alla tranquillità della Sua vita familiare».

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