Le aliquote delle tasse su case e negozi sono alte a Rovigo, ma in Veneto c'è di peggio. Lo evidenzia l'elaborazione proposta da Il Sole 24 ore in base ai dati estrapolati dalle delibere dei vari Comuni. Il Governo sta facendo il diavolo a quattro per riuscire a eliminare la Tasi, che grava sulla prima casa, ma nella speranza di non dover più pagare la tassa dal prossimo anno, i cittadini non si devono dimenticare l'appuntamento del 16 dicembre, quando vi sarà il conguaglio e l'ultima rata di Tasi e Imu per il 2015.
Per quanto riguarda il capoluogo polesano, le aliquote sono rimaste invariate rispetto al 2014, anche perché più di così non è possibile chiedere ai contribuenti. Il commissario prefettizio Claudio Ventrice, che ha approvato le delibere comunali prima dell'arrivo dell'amministrazione Bergamin, ha confermato al massimo le aliquote dell'Imu e quelle della Tasi. Per quanto riguarda la prima, le aliquote sono state confermate al 10,6 per mille per tutti gli immobili che non siano abitazioni di lusso, ovvero case in affitto libero, case sfitte e negozi o uffici (si abbassa di un punto per gli edifici in locazione agevolata e per i terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori a titolo professionale, 4 per mille per gli immobili affittati a conduttori assoggettati a sfratto per morosità).
L'aliquota della Tasi, invece, è stata posta è al 2,5 per mille per le abitazioni principali non di lusso e le relative pertinenze.
Rovigo, rispetto alle altre sorelle venete, non ha detrazioni per l'abitazione principale. Altrove le cose vanno diversamente, non necessariamente meglio a Belluno la Tasi è al 2,5 per mille, l'Imu per le case in affitto a 9,6 per le case sfitte al 10 e per i negozi o uffici al 9,5. Rispettivamente negli altri capoluoghi troviamo Padova con 2,5 poi 10,2 e 9,9 in calo rispetto al 2014. Treviso con 1,5 e 11,2 l'Imu, Venezia con 2,9 Tasi e 11 l'Imu per le altre categorie, in crescita rispetto all'anno scorso, Verona con 2,5 la Tasi e 11,4 l'Imu e Vicenza con da 0,0 a 3,3 la Tasi e 10,6 l'Imu.(((lucchinm)))
Per quanto riguarda il capoluogo polesano, le aliquote sono rimaste invariate rispetto al 2014, anche perché più di così non è possibile chiedere ai contribuenti. Il commissario prefettizio Claudio Ventrice, che ha approvato le delibere comunali prima dell'arrivo dell'amministrazione Bergamin, ha confermato al massimo le aliquote dell'Imu e quelle della Tasi. Per quanto riguarda la prima, le aliquote sono state confermate al 10,6 per mille per tutti gli immobili che non siano abitazioni di lusso, ovvero case in affitto libero, case sfitte e negozi o uffici (si abbassa di un punto per gli edifici in locazione agevolata e per i terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori a titolo professionale, 4 per mille per gli immobili affittati a conduttori assoggettati a sfratto per morosità).
L'aliquota della Tasi, invece, è stata posta è al 2,5 per mille per le abitazioni principali non di lusso e le relative pertinenze.
Rovigo, rispetto alle altre sorelle venete, non ha detrazioni per l'abitazione principale. Altrove le cose vanno diversamente, non necessariamente meglio a Belluno la Tasi è al 2,5 per mille, l'Imu per le case in affitto a 9,6 per le case sfitte al 10 e per i negozi o uffici al 9,5. Rispettivamente negli altri capoluoghi troviamo Padova con 2,5 poi 10,2 e 9,9 in calo rispetto al 2014. Treviso con 1,5 e 11,2 l'Imu, Venezia con 2,9 Tasi e 11 l'Imu per le altre categorie, in crescita rispetto all'anno scorso, Verona con 2,5 la Tasi e 11,4 l'Imu e Vicenza con da 0,0 a 3,3 la Tasi e 10,6 l'Imu.
