SINDACATO

Mercoledì 1 Luglio 2015
Il cantiere della nuova Questura è in ritardo. Entro l'anno, in ogni caso, si procederà al trasloco nei nuovi locali di viale Tre Martiri.
Il Comune, intanto, ha praticamente ultimato i lavori di sua competenza per quanto riguarda il parcheggio esterno e la viabilità di accesso. Come spiega il dirigente Giampaolo Ferlin, al fianco del neo assessore ai Lavori Pubblici Gianni Saccardin, «il Comune ha rispettato i tempi e realizzato quanto dovuto. Restano solamente delle piccole zone che attualmente sono occupate dal cantiere principale. Ci stiamo accordando affinchè vengano sgomberate per ultimare i lavori». Quando tutto sarà pronto, una parte dei parcheggi verrà destinata a dipendenti e utenti della struttura, mentre un'altra sarà a disposizione della città, consentendo così di lasciare l'auto in sosta a pochi passi dal centro storico. L'organico effettivo della nuova struttra sarà superiore a quello attuale di circa 220 unità e lavorerà in un edificio antisismico esteticamente gradevole, funzionale e dotato di una sala operativa innovativa, da 5mila metri quadrati su un area di 15mila, realizzata con materiali ecocompatibili e a totale recupero energetico, secondo criteri di protezione acustica e finestre di sicurezza. Niente a che vedere con la sede attuale di via Donatoni che ospita la Questura dal 1982, anno in cui venne chiusa quella vecchia a palazzo Angeli sul Corso del Popolo a sua volta risalente al secondo dopoguerra.
Tutta la struttura, del costo di 12 milioni di euro, è a carico del ministero delle Infrastrutture, mentre le opere di urbanizzazione gravano sulle casse municipali rodigine. Un grattacapo che ha dato non poco da fare al Comune che di questi tempi non naviga nell'oro, ma, nonostante questo, ha dovuto mettere 160mila euro sul piatto per procedere con le operazioni. L'importo totale dell'intervento è di circa 400mila euro, il 60 per cento proveniente da un finanziamento regionale e il 40 per cento a carico di Palazzo Nodari. In origine questi soldi erano vincolati alle alienazioni, ma, dato che non si è recuperata la somma e che i tempi stringevano, l'ex giunta Piva decise di stanziarli attingendo dai proventi delle multe.
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