Si farà luce sullo "stalking" con sgommata

Venerdì 27 Marzo 2015
(l.zo.) Un caso di stalking che sarebbe stato messo in atto per circa cinque mesi, da maggio a ottobre del 2012, sul quale è stato chiamato a pronunciarsi il giudice per le indagini preliminari.
Il magistrato ha disposto un supplemento di indagine per acquisire un filmato che la parte offesa afferma di avere girato con il proprio cellulare.
Il procedimento si è aperto per atti persecutori di un genere piuttosto particolare. È infatti contestata una specie di persecuzione in auto che i due indagati avrebbero messo in atto ai danni di una famiglia vicina. In varie occasioni avrebbero eseguito passaggi ad alta velocità di fronte alla porta dell'abitazione dei vicini con i quali evidentemente esistevano ruggini e dissapori. Il risultato era di far spesso schizzare sassi e alzare polvere contro la porta e le finestre dell'abitazione. Gli occupanti quindi erano costretti, ovviamente, secondo la ricostruzione dell'accusa, a tenere le imposte chiuse. Nutrivano inoltre timore per l'incolumità fisica propria e del figlio minore. I passaggi in auto sarebbero inoltre stati accompagnati, tanto di giorno quanto di notte, da ripetuti suoni di clacson. La difesa, affidata all'avvocato Giulia Gianese di Rovigo, confida nel non luogo a procedere.
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