Regione, in 60 rischiano il processo

Venerdì 6 Marzo 2015
Ben 60 rinvii a giudizio. Questa la richiesta del pubblico ministero Sabrina Duò, nel corso della mega udienza preliminare nella quale sono sotto esame le posizioni di 66 dipendenti della Regione, sede di via Piva. Sono rimasti coinvolti nella maxi inchiesta avviata dalla Guardia di Finanza di Rovigo e coordinata proprio dal sostituto procuratore Duò. Incentrata su presunti episodi di allontanamento indebito dal posto di lavoro per dedicarsi ad attività che secondo le contestazioni nulla avevano a che fare con le mansioni dei dipendenti.
In realtà in origine l'udienza preliminare riguardava 76 dipendenti, ma alla scorsa tornata per nove di loro è arrivato il non luogo a procedere domandato dallo stesso pubblico ministero, mentre per una decima posizione si è purtroppo dovuto prendere atto dell'intervenuto decesso.
Anche ieri, nel corso della propria discussione, l'accusa ha chiesto un ulteriore proscioglimento. Mentre altri cinque indagati hanno domandato, tramite i propri difensori, di potere essere ammessi al processo con rito abbreviato. L'udienza preliminare di conseguenza è stata discussa per 60 posizioni. Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio. Hanno poi preso la parola i primi difensori. Tra questi gli avvocati Francesco Zarbo e Palmiro Franco Tosini di Rovigo ed Emo Querenghi di Badia Polesine. Alcuni tra i difensori appaiono anche intenzionati a domandare una consulenza tecnica da parte di un esperto in pubblica amministrazione. La materia del contendere non appare banale: si tratta infatti di capire se, ammesso e non concesso che ci siano state ore non lavorate, quale sia il saldo tra queste, eventuali pause collegate per diritto a determinate mansioni e ore lavorate in più e non recuperate.

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