Nuova Provincia prove di dialogo e ombre di crisi

Venerdì 31 Ottobre 2014
Nuova Provincia prove di dialogo e ombre di crisi
Si alza il sipario sulla nuova Provincia all'insegna del "Volemose bene". Allineati e coperti dietro alle parole del presidente Marco Trombini che ha parlato di armonia, unità, senso di responsabilità.
Deluso chi si aspettava che gli attriti emersi all'apertura delle urne, il 12 ottobre, con il centrosinistra (si legga, Partito democratico) che sbaglia il calcio di rigore e finisce in maggioranza "regalando" però al centrodestra la poltrona del presidente di Palazzo Celio, riverberassero in questa nuova assemblea dall'assetto a dir poco originale. In altre parole, chi pensava che la Provincia diventasse da subito terreno di scontro tra gli schieramenti, ha "guffato" a sproposito. E tuttavia, quanto a sproposito e, soprattutto, fino a quando, lo si saprà nel breve.
L'ottimismo e i sorrisi del debutto insomma sono, per onor di verità, solo di facciata. Perché la crisi, sottoforma di immobilismo pressoché totale dell'ente (i termini sono tutt'altro che esagerati) non è affatto un'ipotesi di lungo termine. Per fare un esempio, basta un'altra spallata come quella sull'affaire Consvipo e il "palazzo dell'armonia" come si è cercato di accreditare oggi il consiglio provinciale, va in frantumi.
A chiarirlo è stato un passaggio dell'intervento di saluto del consigliere Vinicio Piasentini, capogruppo del centrosinistra: gli accordi, ha fatto intendere, vanno condivisi a priori, senza protagonismi e personalismi. Proprio quello che Trombini ha invece fatto con le nomine al Consvipo.
«Noi siamo a tutti gli effetti un cda - spiega Ivano Gibin - La volontà di collaborare è fuori discussione da parte nostra ma il "Vogliamoci bene" non basterà. La Provincia ha ruoli e ambiti di rappresentanza in diversi enti di secondo grado. E le segreterie non staranno a guardare. Vorranno dire la loro come è giusto che sia».
Va giù ancora più netto Claudio Bellan: «Ci sono risvolti e implicazioni sui quali l'equilibrio va cercato - spiega il consigliere deltino - Ovviamente in concerto con le segreterie. Cercheremo la sintesi, ma se si parte con il piede sbagliato si rischia la paralisi. Le partite si giocano su molti tavoli. Se il centrodestra vuol far fare la minoranza a noi che siamo maggioranza, si scontrerà con una "opposizione di maggioranza".
Insomma, si profila una Provincia inchiodata con tutti i danni che ciò comporterà per il Polesine?
Per il segretario del Pd Julik Zanellato, forse no: «Il dialogo si è bruscamente interrotto dopo il "tackle" sul Consvipo - spiega Zanellato - Oggi posso annunciare che abbiamo ricominciato a parlare. Ci sono in ballo le nomine dell'ente Parco, nelle Conferenze dei sindaci delle Ulss, e nel ciclo dei rifiuti con l'incorporazione del Consorzio Rsu in Ecoambiente. Strategie, obiettivi, assetti nei quali vogliamo contare. Credo che convenga al centrodestra trovare un punto d'intesa. Faremmo, allora sì, il bene del Polesine».
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