Moretti in tour: «Vorrei essere sindaco Veneto»

Lunedì 26 Gennaio 2015
Moretti in tour: «Vorrei essere sindaco Veneto»
Un filo di trucco, due perle come orecchini, un semplice tailleur nero, parole semplici, «burocratese» al bando e qualche espressione in dialetto per arrivare meglio al cuore dei possibili elettori. Così ieri si è presentata nel suo tour elettorale per il Polesine la candidata presidente del Veneto per il Pd, Alessandra Moretti. Una visita che è partita da Canaro e ha toccato poi Fiesso Umbertiano, Fratta, Villamarzana, Frassinelle ed Arquà. Niente Rovigo per il momento. Una scelta ponderata: «Per me non ci sono cittadini di serie A o di serie B. Penso che se stanno bene i piccoli Comuni staranno bene anche i grandi. Per questo bisogna attuare delle politiche a sostegno dei piccoli municipi, favorendone anche l'unione o la fusione. "Governatore" è una parola che non mi piace. L'ha resa usuale Galan. Preferirei «sindaco» della Regione, perché il presidente del Veneto, per operare al meglio, dovrebbe ragionare e comportarsi come un primo cittadino».
Molti curiosi si sono recati nei teatri e nelle sale civiche delle varie tappe del tour dell'ex europarlamentare in corsa per la conquista di Palazzo Balbi. Al fianco di Moretti il consigliere regionale Graziano Azzalin, il vicesegretario del Pd Veneto Raffaella Salmaso e il numero uno provinciale Julik Zanellato. Molte le domande rivolte alla candidata, tutte centrate sul territorio. La Sanità è parso l'argomento più avvertito, seguito dal Lavoro. In particolare c'è stato chi ha chiesto notizie sul futuro dell'ospedale di Trecenta e sul taglio dei posti letto sulla base del piano Socio sanitario regionale, che prevedeva strutture intermedie che ancora non sono state attivate, mentre si sono abbandonate anche politiche sociali rivolte ad anziani e disabili. Moretti ha spiegato come la Sanità, nel suo programma elettorale, occupi un ruolo centrale: «Il nostro era un modello straordinario perché la Sanità andava a braccetto col Sociale. Ora di sociale invece non esiste più nulla perché la Regione ha tagliato quasi tutto. Nonostante i proclami ci sono sempre 22 Asl e questo per mantenere poltrone e posti politico-dirigenziali. Di cose da vergognarsi ne sono state fatte parecchie, come appunto l'ospedale di Trecenta che è stato costruito prima che si pensasse alla viabilità. E che ora viene lasciato andare al suo destino».
La cura del territorio e la riqualificazione idrogeologica sono un altro punto caldo per le platee che hanno incontrato la candidata: «I Consorzi di bonifica sono la prima istituzione che difende il territorio. Come gli agricoltori delle valli delle Dolomiti. La Regione invece in questi anni non ha fatto altro che tagliare i finanziamenti per gli interventi mentre questo dovrebbe essere al primo posto. Ora che il governo Renzi ha stanziato 9 miliardi per questo capitolo, anche il Veneto deve darsi da fare per proporre progetti realizzabili in breve tempo per evitare che si ripetano disastri come le alluvioni degli ultimi anni».
Infine il Lavoro: «Tra i miei progetti c'è quello di fare un Jobs act Veneto. Dopo le polemiche montate su quello nazionale per l'articolo 18, che interessava il 2 per cento delle aziende, nessuno dice che ora i primi effetti positivi già si vedono. Conosco un imprenditore che al posto di 20 assunzioni con gli sgravi ne farà 40. Se vogliamo che il mercato del lavoro ritorni in moto bisogna portare avanti politiche lungimiranti come questa, anche su scala regionale».
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