Lavorava con il padre nell'azienda di trasporti

Mercoledì 23 Aprile 2014
(g.f.) «Ma io volevo fare l'usciere...». Cosi Gianluca Casellato commentava sul suo profilo Facebook la sua nuova attività lavorativa che aveva intrapreso da poco assieme al padre Menotti, imprenditore nel settore dei trasporti. Gianluca, che aveva frequentato l'istituto commerciale Colombo, oltre al padre ed alla sorella ventenne Diletta, lascia anche la madre Cristina Bononi, dipendente dell'Ulss 19. Due famiglie molto conosciute in città sia i Casellato che i Bononi. Se i Casellato - Pipa il loro soprannome - hanno sempre lavorato nel campo delle auto, dei trasporti e della distribuzione dei carburanti, il nonno materno del ragazzo, Egidio, era stato per anni agente della Cattolica Assicurazioni. Era stato inoltre il presidente emerito dell'Unitalsi ed uno dei padri fondatori del San Vigilio Adria, la squadra di calcio di Borgo Dolomiti.
La notizia della morte del giovane ha fatto in un baleno il giro della rete e si è sparsa velocemente non solo in città. Un suo amico, in vacanza in Campania, Luca Petrella, ha appreso dell'incidente tramite What App: «Mi trovavo a casa dei nonni a Casal di Principe per le vacanze pasquali quando mi è arrivata la notizia - commenta Petrella - Quando ho acceso il telefonino stamane (ieri per chi legge ) la prima news che mi è arrivata sul display è stata quella della morte di Gianluca. Ancora non ci posso credere. È stato poi un messaggio dietro l'altro. Mi sembra incredibile. Gianluca era un ragazzo solare, sempre corretto, rispettoso e tranquillo. Nonostante fosse un amante delle auto di grossa cilindrata era sempre molto prudente alla guida. Conosco bene sia lui che la sorella Diletta. Davvero non riesco a capacitarmi di quello che è accaduto. Forse non conosceva ancora bene l'auto che aveva ritirato da poco, forse ha avuto un colpo di sonno o ha preso una buca. Ditemi comunque che non è vero». Farete qualcosa per ricordare Gianluca? «Vedremo, non lo so. Domani (oggi) ritornerò ad Adria. Devo ancora realizzare che sia tutto vero. Per il momento mi sono limitato a commentare su Facebook la morte di Gianluca con "Pazzesco. Ciao Gian"».
La notizia della morte del giovane si è sparsa anche all'Ulss lasciando sconvolti colleghe e colleghi della madre. All'inizio anche qui, nel settore assistenza domiciliare, nessuno voleva credere che la notizia fosse vera. «Quel figlio primogenito era tutto per Cristina - commentano con un nodo in gola un gruppo di colleghe - Era il suo pupillo, il suo oro più prezioso. Quello che è accaduto ha davvero dell'incredibile. Non ci sono parole per esprimere quello che abbiamo dentro. Al momento proviamo solo tanta rabbia per l'atroce destino che ha strappato ad una mamma suo figlio, una mamma peraltro già segnata da altre sofferenze».
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