La Provincia blocca la mobilità

Lunedì 26 Gennaio 2015
Il pasticciaccio della riforma delle Province diventa sempre più brutto. Complicato. E assurdo. Non bastavano i circa 140 lavoratori a rischio, dopo l'annunciata riduzione del fondo destinato al personale del 50% e l'imminenza degli esuberi. Questi ultimi per ora sono stati limitati a quei dipendenti che abbiano già maturato i requisiti, sia anagrafici che contributivi, per andare in pensione senza subire penalizzazioni. Prima o poi tuttavia cominceranno i tagli veri e propri. Qualcuno molto probabilmente resterà a casa. Ci sono persone e famiglie che vivono queste settimane col fiato sospeso.
È per questo che appare ancora più assurdo che non ci siano un punto fermo e una normativa chiara per gestire le procedure di mobilità volontaria. Ossia la possibilità, prevista per legge, per il personale della pubblica amministrazione di presentare domanda per un concorso interno a un ente sempre pubblico ma diverso da quello di appartenenza. Il caso è scoppiato quando alcuni lavoratori hanno chiesto il previsto nulla osta alla Provincia. Negato in prima battuta. Sono intervenute anche le rappresentanze sindacali.
Ed è emersa con chiarezza la enorme confusione che caratterizza tutta la riforma delle Province. Lo si evince anche dalla nota con la quale il segretario generale di Palazzo Celio Maria Votta Gravina ha risposto alle richieste dei sindacati del 16 gennaio. La missiva, protocollata il 21 gennaio, fotografa la situazione. «Si precisa - recita la nota - che la decisione di sospendere momentaneamente il rilascio ai nulla osta per la mobilità volontaria ai dipendenti è stata presa, anche a garanzia dei lavoratori, in conseguenza di una interpretazione, comune a tutte le Province del Veneto, della Legge di stabilità 2015 che sembra considerare nulle tutte le assunzioni per mobilità decise senza il preventivo ricorso al personale dichiarato soprannumerario e destinatario dei provvedimenti di mobilità dalle Province medesime». Di qui la decisione di Palazzo Celio: rilasciare nulla osta provvisori, per passare a quelli definitivi solo una volta rivista la dotazione organica.
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