Il Buon Natale di Papa Francesco a un uomo pentito

Giovedì 18 Dicembre 2014
Il Buon Natale di Papa Francesco a un uomo pentito
«Ricevere una lettera dal Papa è un'emozione unica, ma vederne arrivare due in un anno è qualcosa di veramente magico».
Così racconta il suo stato d'animo Damiano Botton, 61enne originario di Costa di Rovigo da otto anni residente alla comunità aperta dell'Ulss 18 ad Arquà Polesine. Ieri si è visto recapitare dal postino una missiva dalla Segreteria di Stato, Prima Sezione Affari Generali del Vaticano.
«Oltre a essere uno stupendo regalo per Natale, è anche un meraviglioso regalo di compleanno - ha spiegato Botton -, visto che proprio sabato ho compiuto gli anni».
In aprile Botton si era rivolto a Papa Francesco raccontandogli la storia della sua vita.
«Sono stato otto anni in prigione per tentato omicidio, poi ho provato a uccidermi tre volte. Ho perso i miei due figli che sono andati a vivere entrambi in Inghilterra. Mi tiene vivo la fede e la passione per il canto».
Il Papa gli aveva subito risposto benedendolo e testimoniandogli la sua vicinanza. Da allora Botton conserva la lettera nel portafoglio.
«Questa volta gli ho voluto fare gli auguri di Buon Natale, ringranziandolo per tutto quello che di buono sta facendo all'interno della Chiesa e complimentadomi con lui per il fatto di avere tolto il costo della Sacra Rota per le coppie separate che volessero risposarsi. Gli ho anche raccontato tutta la mia tristezza perché, con molta probabilità, anche questo Natale non avrò accanto i miei figli Elettra e Michele, che vivono all'estero per lavoro». Dalla Segreteria di Stato del Vaticano è giunta puntuale una nuova risposta, nella quale monsignor Peter B. Wells, a nome del pontefice, ha formulato auspici di pace e benessere. Allegata alla lettera una foto del Papa con tanto di autografo.
Della notizia sono stati messi a conoscenza l'amministrazione comunale arquatese, per la quale Botton svolge lavori di pulizia delle piazze e del cimitero grazie ad una borsa lavoro dell'Ulss 18, oltre ai parroci don Angelo Gianesella e don Silvio Baccaro, parroco di Borsea, che hanno accolto con grata felicità la notizia.
«Queste due lettere mi fanno sentire più leggero e mi fanno dimenticare gli anni di prigione e tutte le tristezze patite nella mia vita - ha aggiunto Botton -. Ho lavorato come calzolaio per 21 anni alla Galar di Lendinara e poi alla Fracava di Villanova del Ghebbo. Quindi dal 1999 al 2006 sono stato in galera a Rovigo. Otto anni e otto mesi, un periodo infinito. Non avendo più avuto occasione di lavorare dovrò attendere i 67 anni per avere la pensione». Botton ricorda con tanto affetto anche Papa Giovanni Paolo II. «Fu grazie a Papa Wojtyla che ebbi l'amnistia per uscire dal carcere. Era il 16 agosto 2006. Stimo anche Papa Benedetto XVI, ma penso che nessuno come Papa Francesco abbia rivoluzionato tanto il sistema».
Nella lettera inviata al Vaticano, il 61enne Botton si complimenta con l'operato di sua Santità. «Prego la Madonna per te e la tua cara famiglia, come tu chiedi in più occasioni, prego affinché tutti i cristiani amino. Anche Papa Giovanni Paolo II era bravo, ma tu lo sei di più perché riesci a fare cose importanti e che rimarranno nella nostra storia e nel cuore della gente. Io non sto bene in quanto sono divorziato, i miei figli vivono all'estero dato che in Italia non c'è lavoro e sono tanti anni oramai che non li vedo».
L'ospite più anziano della comunità dell'Ulss 18 è proprio Botton che risiede nella struttura di via Cimitero da ormai otto anni. «Mi occupo di tenere in ordine il camposanto, aiuto il parroco anche in occasione dei funerali, pulisco il piazzale del mercato, la piazza e i giardini pubblici. Mi sono integrato molto bene qui ad Arquà».
Tra le sue passioni c'è anche la scrittura. «Non amo leggere ma scrivere mi fa sentire bene. Prendo spunto dagli aforismi che si trovano nei profili Facebook. Cantare mi fa sentire vivo, anche se sono stonato e non potrei mai fare parte di un coro».
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