I pub "rumorosi" arrecano disturbo ma senza danni

Sabato 28 Marzo 2015
(lo.zo.) Le ipotesi di reato erano quattro: disturbo delle occupazioni o del riposo; molestia o disturbo alle persone; atti contrari alla pubblica decenza; inosservanza dei provvedimenti dell'autorità.Tutto ricompreso dall'ordinanza sindacale del 27 luglio 2010 che ha lo scopo di contemperare i diritti dei gestori dei locali con la cosiddetta "quiete pubblica".
Le ultime tre imputazioni sono cadute. La seconda e la terza non sussistono, a parere del giudice, la quarta fattispecie invece non è prevista dalla legge come reato. Alla fine per il primo capo di imputazione è arrivata una lieve condanna a 300 euro di ammenda, peraltro sospesa.
Il caso era quello dei due pub attivi in via Badaloni, l'Ostaria dai Bonfi e il pub Moby Dick. Chiamati a giudizio i due legali rappresentanti Cristian Bonvento, 39 anni, e Davide Piras, 48 anni, di Rovigo, per fatti accaduti sino al 28 agosto 2010. Parte offesa, costituitasi parte civile con l'avvocato Aldo Guarnieri, Francesco Cacciapuoti, 66 anni, domiciliato in via Badaloni. 500 euro il risarcimento indicato. Una sua querela aveva innescato il procedimento, approdato a giudizio con citazione diretta, senza il filtro dell'udienza preliminare.
La lieve condanna è arrivata per l'ipotesi di disturbo alle persone, secondo le contestazioni dovuto a emissioni musicali e rumori provocati dagli avventori. Cadute invece tutte le altre contestazioni come i comportamenti incivili presunti degli avventori all'esterno, le liti o gli atti contrari alla pubblica decenza.
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