Funerali "pirotecnici", lo stop del vescovo

Domenica 21 Settembre 2014
Funerali "pirotecnici", lo stop del vescovo
Il vescovo di Rovigo Lucio Soravito de Franceschi boccia senza mezzi termini l'invenzione polesana della dispersione delle ceneri attraverso i fuochi d'artificio. La guida spirituale della Diocesi di Adria e Rovigo si dice stupefatto e addolorato: «Ho appreso della notizia tramite la televisione. Mi ha colpito moltissimo, è una cosa davvero strana, ma non in senso positivo. Penso che non si possa trasformare quello che è un momento di preghiera, come l'accompagnamento della salma in un cimitero, in fuochi d'artificio o in uno spettacolo. Per me è una cosa assurda e fuori dalla mia cultura. Confesso di essere rimasto sorpreso. Mi dispiace davvero molto. Dalle mie parti, in Friuli, le ceneri si conservano con rispetto».
In realtà, da quanto si può capire, la cosa non va contro i dettami cattolici, perché la liturgia romana si occupa del defunto solo fino al funerale. Come spiega brevemente Don Bruno Cappato, direttore del settimanale diocesano "La Settimana cattolica". «Papa Paolo VI ha concesso la cremazione anche ai cattolici - spiega don Bruno -, ma il funerale va celebrato in presenza della salma del caro estinto, a meno che non venga cremata all'estero. È di certo una pratica sempre più comune quella della cremazione. La Chiesa, però, dal punto di vista della liturgia prescrive dettami solo per quanto riguarda il funerale e si limita a dire che questa pratica non è più negata».
Per il vescovo Lucio Soravito, però, il limite del buon senso non è da trascurare: «Da dove vengo io le ceneri sono deposte con rispetto in cimitero, un luogo consacrato».
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